“Prigionieri” dei ricreatori, il Comune fa dietrofront

Sospesa la circolare che vietava a tutti gli under 18 di allontanarsi da soli. Soddisfatti i genitori. Grim: «Stop provvisorio. La questione va approfondita»
Bambini coinvolti nelal festa di un ricreatorio
Bambini coinvolti nelal festa di un ricreatorio

TRIESTE «Ragazzi non più prigionieri dei ricreatori», bambini liberi di uscire da soli, se autorizzati. Il Comune fa marcia indietro e dopo l’incontro con i genitori turbati e scontenti, sospende la disposizione che imponeva l’accompagnamento di tutti i minorenni.

Galleggiano su queste basi i risultati emersi nella riunione avvenuta l’altro ieri tra una ventina di rappresentanti di genitori dei ricreatori e l’Area Educazione riguardo le regole per le uscite dei minori dalle strutture educative e scolastiche comunali. L’assessore Antonella Grim ha infatti riconfermato la sospensione della disposizione prontamente annunciata su Facebook lo scorso giovedì dal sindaco Roberto Cosolini in seguito alla sollevazione dei sindacati. Un documento che nelle settimane scorse aveva scombussolato la quiete delle famiglie poiché prevedeva gradualmente il prelevamento obbligatorio nelle strutture educative comunali di tutti i minori da parte di un maggiorenne, rendendo quindi non autonoma la fascia dagli 11 ai 18 anni.

 

Trieste, sindacati e genitori: «Gli under 18 prigionieri dei ricreatori»
Bambini coinvolti in un gioco durante una festa organizzata da un ricreatorio

 

Per Ricrestate 2016 le famiglie e gli operatori, dunque, si atterranno alle attuali norme. Saranno poi i mesi estivi a fare da cornice ai futuri incontri in cui famiglie, operatori e Area Educazione continueranno a discutere soprattutto per la fascia dai 6 agli 11 anni, «quella più critica», ma anche per i minori in generale. «Abbiamo momentaneamente sospeso l’applicazione del percorso per fare un approfondimento con i genitori - ha spiegato Grim - e ho anche espresso il mio punto di vista: ci si poteva aprire prima al dialogo». Un accorgimento che i genitori hanno apprezzato e che hanno manifestato in un comunicato congiunto firmato da Morena Ogriozovich Mercusa, Francesca Antonucci, Simonetta Lorigliola, Franco Vaccari e Mario Tedeschi, portavoce dei rappresentanti dei genitori dei ricreatori Ricceri, Padovan, Nordio, Pitteri e Gentilli. «Ci rallegriamo che l’esigenza di confronto sia stata, pur molto tardivamente, presa in considerazione» hanno infatti scritto, sottolineando quindi che non erano stati subito interpellati. Rallegrati del fatto anche che «è stato ribadito che per la fascia 11-18 anni la situazione sulle uscite resta immutata, cosa di massima importanza: il rischio reale era di veder svuotarsi i ricreatori degli adolescenti, costretti a farsi “recuperare” da mamma o papà».

«Resta necessario tutelare maggiormente le uscite dalle strutture per la fascia d’età tra gli 6 e gli 11 anni - ha comunque affermato Grim -. Tutto ciò non lede il percorso di autonomia dei ragazzi che si realizza anche attraverso progetti educativi e pedagogici e non solo mediante le modalità d’uscita, che invece alle medie e superiori hanno un senso, ma si parla di un’altra maturità».

Il prossimo incontro tra genitori e Comune sarà il 14 giugno. Oltre all’argomento sulle uscite dei minori di 11 anni, si parlerà della fascia d’età successiva. «Dagli 11 anni su - ha aggiunto Manuela Salvadei, direttrice dei Servizi educativi integrati - verrà fatto un patto educativo, in cui la famiglia insieme al servizio valuterà la maturità del minore, la logistica della struttura - quindi per ipotesi se è messa davanti a una statale con alto traffico o è inserita in contesti delicati - e la consistenza del percorso struttura-casa che il minore deve seguire uscendo in termini di viabilità e pericolosità. Ci siamo lasciati con la necessità di approfondire i contenuti di queste tre valutazioni affinché siano uniformi e garantire quindi la parità di trattamento degli utenti di tutti i servizi».

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