Prg di Trieste approvato dal Consiglio comunale
«Adottato il Piano regolatore. Applausi per Elena Marchigiani» Aureo Muzzi, consigliere del Pd, batte tutti sul tempo e twitta la storica notizia. Alle 22 e 8 minuti il Consiglio comunale vota la delibera di adozione del nuovo Prg. Ventun voti a favore, 10 contrari e 3 astenuti. Tra gli astenuti il gruppo di Un’Altra Trieste e il Nuovo Centrodestra (Paolo Rovis). Il Movimento 5 Stelle, nonostante alcuni apprezzamenti in corso d’opera, voto contro. «Ringrazio l’aula per il lavoro costruttivo svolto. È un Piano che deve traghettare questa città in un periodo di crisi. Ringrazio maggioranza e opposizione: questo è il Piano di tutti, il Piano della città di Trieste» esulta l’assessore che ha ricevuto i complimenti bipartisan per il lavoro svolto. «Credo che l’assessore Marchigiani abbia fatto in tre anni quello che le giunte precedenti non hanno fatto in 10 anni» riconosce Alessia Rosolen (Un’altra Trieste).
«Stasera dalle 19.30 Consiglio con fase finale del Piano regolatore e delibera integrazione Hera-Amga. Piatto ricco mi ci ficco» scherzava su Facebook ieri pomeriggio il consigliere comunale del Pd Pietro Faraguna. Alla fine, in effetti, il piatto non piange. L’adozione del Prg parte lenta. Al rallentatore. Con molte eccezioni. Diversi preliminari. Parecchie spiegazioni. L’assessore Elena Marchigiani illustra le ultime modifiche, le svariate specifiche e le rettifiche (la confusione tra metri quadri e metri lineari regna sovrana all’interno del nuovo Prg). Articolo dopo articolo spaziando dal mare e Carso. Una lettura di quasi mezz’ora durante la quale si apprendono cose incredibili. Tipo: «Le terrazza a vasca non sono ammesse per gli immobili di pregio sulla pubblica via». Oppure: «Le tettoie in legno per il ricovero degli animali non possono essere più di una». «Forse sto dando i numeri» dice a un cenrto punto l’assessore. E, ad ascoltarla, il dubbio viene.
I numeri fioccano fino alle 20.17. Poi una pausa di 15 minuti che triplica. Si ricomincia alle 21. Senza fretta. Con le dichiarazioni di voto. Apre le danze Paolo Bassi (gruppo misto ex Idv) che annuncia il primo voto contrario dal fronte della maggioranza. Michele Lobianco (Impegno civico) annuncia il voto contrario. Patrick Karlsen (Libertà civica) annuncia un voto assolutamente favorevole e si lancia in lodi sperticate (come il collega civico Roberto Decarli) nei confronti dell’assessore Marchigiani. Marino Sossi (Sel) annuncia un voto favorevole venato di pessimismo: «Sono preoccupato dal consumo del suolo ma anche dal fatto che nessun imprenditore verrà a edificare in una città che sta morendo. Oltre al Prg serve un piano strategico». Cesare Cetin, dell’Idv, vota a favore sulla scia di Karlsen.
Giovanni Maria Coloni, capogruppo del Pd, non ha dubbi: «Finalmente Trieste ha un Piano adeguato, che interviene in un momento di crisi».
Stefano Patuanelli, consigliere del Movimento 5 Stelle, boccia un Piano che si avvicina ai principi del movimento ma non abbastanza. «Nonostante lo slogan "riduzione del consumo di suolo", propone 14 area di espansione e molte grandi "aree di trasformazione" (Fiera e Campo Marzio in primis) che saranno il lasciapassare per la costruzione di nuovi inutili edifici» spiega Paolo Menis, l’altro grillino. Everest Bertoli (Forza Italia) vota contro preoccupato dal comsumo dei suolo dei camposanti: «Un Piano fantasioso. Viene tolta l’edificabilita a tutto, meno ai cimiteri non cattolici. Un casa per l’aldilà serve sempre». Una pietra sopra, insomma, al nuovo Prg. Claudio Giacomelli, Fratelli d’Italia, lo boccia con ironia perché non in linea con il programma del sindaco: «Non mi sembra il Prg di una città che ha l’ambizione di tornare grande». Cosolini, insomma, è servito.
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