Prestigiacomo: altri dossier sul rigassificatore

L'intervista al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. «Su Zaule verranno inviati ulteriori documenti per fugare i dubbi di Lubiana»
Stefania Prestigiacomo al vertice di Lubiana
Stefania Prestigiacomo al vertice di Lubiana
TRIESTE
. «Gli ulteriori documenti che presenteremo convinceranno gli sloveni della bontà del rigassificatore di Zaule» afferma
Stefania Prestigiacomo
. Il vertice bilaterale italo-sloveno di lunedì a Brdo, alle porte di Lubiana, ha visto confrontarsi il nostro
ministro dell’Ambiente
e l’omologo sloveno Karl Erjavec, con i ”buoni uffici” del titolare della Farnesina Franco Frattini. Se sui Balcani e i collegamenti pan-europei, nella fattispecie l’asse Trieste-Divaccia, Lubiana ha mostrato una chiara volontà di cooperazione, altrettanto evidente è stata la rigida contrarietà degli ospiti sul progetto di rigassificatore che l’Italia vuole realizzare nel Golfo di Trieste.


È stata quindi l’esponente siciliana dell’esecutivo a dovere affrontare le maggiori difficoltà della giornata, alla fine ”incassate” con una sicurezza che l’ha portata a definire il clima del summit ”costruttivo”. Una sicurezza, sui passi finora compiuti da parte dell’Italia che sostiene il progetto della società spagnola Gas Natural, ribadita anche in una sorta di riflessione ”del giorno dopo”.


Quali sono i punti di forza del progetto italiano del rigassificatore a Trieste e quali, eventualmente, quelli su cui trattare con la Slovenia?

Il rigassificatore di Zaule è stato sottoposto alla procedura di Valutazione impatto ambientale, la ”Via”. Tutta la documentazione è stata trasmessa e visionata dalle autorità slovene che hanno proposto alcune osservazioni in gran parte recepite. La procedura ”Via” si è conclusa con una serie di prescrizioni volte ad assicurare un impatto ambientale del progetto esattamente in linea con le normative italiane e comunitarie. Siamo convinti che le ulteriori documentazioni trasmesse a Lubiana consentiranno di fugare ogni potenziale contenzioso. Confermando la piena osservanza dell'Italia di tutte le normative in materia d’informazione riguardo a progetti transfrontalieri. D'altro canto è interesse primario del nostro Paese assicurare che le infrastrutture energetiche sul nostro territorio siano realizzate nel pieno rispetto dell'ambiente e, di conseguenza, non vi possa essere alcun problema per i territori vicini. Per quanto riguarda, poi, i progetti del gasdotto, da Zaule alla rete nazionale e del terminale offshore, le procedure ”Via” non state ancora ultimate ma anche in questo caso alle autorità slovene sarà fornita tutta la documentazione necessaria.


La Slovenia spesso si comporta con atteggiamento opportunistico, anche in altri settori: che impressione ha avuto a riguardo?

Ho riscontrato nel corso dei colloqui bilaterali una grande disponibilità al confronto e una volontà costruttiva. Questa deve essere la chiave di rapporti fra due Paesi che hanno saldi legami di amicizia e che appartengono alla medesima famiglia europea.


Il progetto South Stream potrebbe creare problemi all'Italia? E per gli elettrodotti: cosa è stato concordato o accennato?

Né il progetto South Stream né gli elettrodotti sono stati oggetto di approfondimento riguardo alle tematiche ambientali nel corso del colloquio che ho avuto con il collega sloveno. Si tratta di progetti che non sono ancora giunti nella fase che richiede le necessarie valutazioni sotto questo profilo.

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