Pressing per i quattro primari mancanti
Tra Cattinara e Maggiore sono ben quattro i posti privi di un primario all’interno dell’Azienda ospedaliera. Lo denuncia, in un’interrogazione, il forzista Bruno Marini. Si tratta dei reparti di Ortopedia e Traumatologia, già diretti da Giulio Bonivento fino al dicembre 2012; della 1° Medica (che fino a giugno dello scorso anno faceva capo a Lelio) e della 3° Medica, di cui era responsabile Luigi Cattin fino al novembre scorso. Infine Ematologia, di cui era responsabile Giorgio Paladini fino al febbraio 2014.
«Dopo il pensionamento di questi professionisti – è l’analisi del consigliere regionale – non sono state avviate le selezioni per la copertura». Marini teme che la Regione abbia in vista una possibile soppressione. «Dal momento che risultano vacanti la direzione di Ortopedia da oltre due anni – ribadisce – 1° Medica da quasi un anno, 3° Medica da più di un semestre ed Ematologia da due mesi, appare legittima la preoccupazione che l’omesso avviamento delle procedure di selezione preluda alla chiusura di questi reparti nel quadro dei tagli agli ospedali che conseguono alla legge di riforma sanitaria». Se i sospetti del berlusconiano dovessero essere confermati, la sanità triestina «pagherebbe l’ennesimo depotenziamento».
Marini intende andare a fondo, chiedendo precise risposte all’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca. «Questi reparti hanno rappresentato e rappresentano importanti presidi per la salute pubblica della città – afferma – la chiusura comporterà necessariamente la dispersione delle professionalità mediche. In questo modo – insiste Marini – si priveranno i professionisti più meritevoli e capaci delle legittime progressioni di carriera, per cui i migliori medici saranno costretti a cercare in altre sedi adeguati sviluppi professionali, come già avvenuto per il Burlo, con gli effetti che oggi si pagano duramente. Ciò produrrà un ulteriore intollerabile impoverimento dell’ospedale di Trieste, che già adesso, dopo i tagli subiti, non riesce più a soddisfare adeguatamente i bisogni di assistenza». Di qui le richieste rivolte alla giunta per sapere se «il mancato avviamento della copertura rappresenti una scelta del commissario o non sia invece frutto di precise istruzioni regionali». Telesca per il momento dichiara che «le autorizzazioni alle coperture procedono, conformi alla riorganizzazione prevista dalla riforma».(g. s.)
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