Preside “condiviso” in sette istituti su dieci del Fvg
TRIESTE. Continuano ad aumentare le scuole senza preside in Friuli Venezia Giulia. Stando all’informativa arrivata dal ministero dell’Istruzione via Ufficio scolastico regionale, si passa dalle 52 del 2016 addirittura a 61, vale a dire 9 in più in vista dell’anno scolastico 2017/18. Di fatto, il 35% degli istituti scolastici Fvg è privo del dirigente scolastico. Più di uno su tre, una percentuale da record. Al punto che, visto che seguiranno conseguentemente gli incarichi di reggenza per una sessantina di titolari, si arriverà a sette scuole su dieci con il preside in condominio, il triplo della media nazionale. In Italia, infatti, “solo” il 23% delle scuole si dovrà accontentare dal prossimo settembre di un capo d’istituto a mezzo servizio.
La causa della carestia è nota: da cinque anni manca il concorso per dirigenti. Ne ha parlato alcuni giorni fa anche Debora Serracchiani in un incontro al Miur. In risposta, il ministero ha annunciato la pubblicazione «a giorni» del bando, ma nulla si è ancora visto. «La governatrice ci ha dato un’informazione nota sull’impegno ministeriale per il concorso, ma il nodo è irrisolto - commenta Ugo Previti, segretario regionale della Uil Scuola -: se pure venisse bandito entro poche settimane, prima di andare a regime dovremo attendere non meno di un biennio». «Il problema è sempre più serio - aggiunge Adriano Zonta, collega della Cgil Flc -, tanto più che sono scarse, se non nulle, le possibilità di arrivi di dirigenti da altre regioni, che in ogni caso non potranno coprire più del 15% dei posti disponibili».
Nel dettaglio, delle 61 scuole senza preside, 8 sono della provincia di Trieste: Altipiano, Roli, Rilke a Duino, Weiss, Marco Polo, Aurisina Nabrezina, Ziga Zois e Pangerc a San Dorligo. Altre 13 a Gorizia (oltre il 50% del totale): Perco, Cossar-Da Vinci, D’Annunzio, Cankar e Gregorcic in città, Pascoli a Cormons, Uldarico Della Torre a Gradisca, Marco Polo a Grado, Dante Alighieri a San Canzian, Giacich, Randaccio, Buonarroti e Cpia 1 a Monfalcone. E ancora 25 in provincia di Udine e 15 nel Pordenonese, comprendendo anche i 6 istituti con lingua d’insegnamento slovena e i 4 sottodimensionati (a Meduno, Arta Terme, Comeglians e San Pietro al Natisone), e quindi necessariamente a reggenza.
L’istituto del preside in più scuole è nato per far fronte a situazioni eccezionali, ma viene ora utilizzato, soprattutto in Fvg e in Veneto, per rimediare alla mancanza di dirigenti scolastici. In ulteriore calo, quest’anno, a causa di una decina di pensionamenti (457 in tutta Italia). A dare una mano saranno dunque nuovamente le decine di presidi che si proporranno (o verranno chiamati dall’Ufficio scolastico) per il doppio incarico, da titolare e da reggente in una, se non in due scuole (senza contare che si tratta spesso di istituti comprensivi).
Un’emergenza nazionale che ha visto un mese fa Cgil, Cisl e Uil avviare un’azione sindacale con tanto di diffida agli uffici scolastici regionali a distribuire reggenze. Una forma di protesta che ha visto il sindacato fare riferimento allo stress da lavoro correlato. «Contiamo che ci segua un buon numero di dirigenti», auspica Zonta. «Quello che servirebbe, in assenza del concorso, è favorire gli arrivi dal Sud - incalza Previti -. Purtroppo non c’è questa gran voglia di venire a lavorare in una zona di confine. In alternativa si potrebbe pure ragionare sull’esonero dall’insegnamento dei vicepreside. Qualcosa si è fatto con gli insegnanti di potenziamento con la stessa materia dei vicari, ma non è sufficiente».
La situazione è «gravissima - è l’opinione anche del segretario regionale Snals-Confsal Giovanni Zanuttini – e peggiora di anno in anno, fino a travolgere completamente la natura originaria della reggenza, con disagi per le scuole e per le persone».
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