Presi dieci baby spacciatori Si rifornivano a Nova Gorica

I ragazzi, tutti minorenni, vendevano poi la droga a scuola (anche alle medie) Per la prima volta la polizia ha potuto agire in Slovenia per gli appostamenti
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia 22.03.2013 Pista ciclabile Rafut - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 22.03.2013 Pista ciclabile Rafut - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Banda composta da una decina di minorenni goriziani - comprese ragazzine - acquistava droga a Nova Gorica e la spacciava anche nelle scuole cittadine, medie comprese.

Un’indagine della squadra mobile di Gorizia ha posto fine a questo traffico dopo quasi un anno di appostamenti e controlli.

Sono i contorni di un’operazione che apre un nuovo e innovativo filone di indagine. Infatti, per la prima volta, poliziotti italiani - utilizzando lo strumento dell’osservazione transfrontaliera previsto dall’articolo 40 della convenzione di Schengen - hanno operato in Slovenia e precisamente nei pressi dello skate park di Nova Gorica.

Oltre ai ragazzini che dovranno rispondere di reati penali indicati dalla Procura per i minorenni di Trieste, sono stati identificati come assuntori di droga un’altra ventina di ragazzi.

Il capo della mobile, Claudio Culot, nello svelare i dettagli dell’operazione, non ha nascosto la preoccupazione per due elementi in particolare emersi dall’indagine: l’abbassamento dell’età media dei consumatori (scesa a 15 anni) e il fatto che i minorenni acquistavano la droga allo skate park non solo per uso personale: a fronte di iniziali piccoli investimenti di denaro alla lunga riuscivano ad ottenere un non trascurabile ricavo economico.

L’indagine è partita casualmente a gennaio quando gli agenti hanno intercettato un minorenne coinvolto nel traffico di stupefacente.

Il ragazzo, una sorta di collaboratore di giustizia, ha confessato agli inquirenti quanto stava succedendo e quanto ampio fosse il giro.

La droga passava dalla Slovenia all’Italia in piccole dosi, occultate in vario modo.

Da quel momento sono scattati i controlli dei poliziotti italiani a Nova Gorica, in collaborazione con i colleghi sloveni. Gli agenti della mobile osservavano quanto succedeva allo skate park e non appena avveniva l’acquisto e i minorenni si dirigevano in bicicletta verso Gorizia avvertivano i colleghi pronti a intervenire in territorio italiano.

I baby spacciatori percorrevano solitamente la pista ciclabile che dal retro del vecchio ospedale, nei pressi di via Toscolano, conduce al valico del Rafut.

A un certo punto lasciavano il percorso per raggiungere via Giustiniani attraverso i sentieri che si innestano tra le case popolari. A Gorizia avveniva lo spaccio, per lo più al parco di Piuma, in alcuna abitazioni e, appunto, davanti alle scuole.

La droga, si tratta soprattutto di un nuovo tipo di marijuana, proveniva dalla Slovenia e sarà compito della polizia slovena indagare in tal senso.

Culot ha precisato che lo stupefacente era sempre a disposizione e in gran quantità, soprattutto nei diversi rave party organizzati oltre confine e ai quali partecipavano diversi giovani del Goriziano.

La banda si era organizzata nei minimi dettagli. Ha spiegato Culot come una sorta di staffetta fosse inviata in avanscoperta per individuare eventuale presenza di forze dell’ordine. Se non c’erano problemi le staffette davano il via libera agli amici corrieri.

Ma spesso, decine e decine di volte, gli spacciatori sono stati intercettati e la polizia ha provveduto a un notevole sequestro di droga.

I ripetuti controlli e fermi hanno consentito agli inquirenti di delineare i contorni del fenomeno e di agire con incisività chiudendo la laboriosa indagine.

Il capo della mobile di Gorizia ha svelato inoltre che alla banda goriziana operante a Nova Gorica si è rivolto pure un “aquirente” adulto, segno di quanto fosse capillare l’organizzazione dello spaccio messa in atto dai giovani goriziani.

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