Premier croato nel mirino «Nepotisti al governo»

L’opposizione socialdemocratica dedica un dossier ai casi di parenti di membri dell’esecutivo assunti in aziende pubbliche: «Ecco come funziona l’Hdz»
epa06357805 Croatian Prime Minister Andrej Plenkovic gives a statement to the media as official Croatian reaction, in Zagreb, 29 November 2017 after Bosnian Croat General Slobodan Praljak died in The Hague due to the poison he swallowed during his appeals trial at the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (ICTY) earlier in the day. Praljak was heared yelling, 'I am not a war criminal!' as he drank portion from a small bottle, in response to losing his appeal against a 20-year prison sentence at the ICTY, in the Netherlands. EPA/STR
epa06357805 Croatian Prime Minister Andrej Plenkovic gives a statement to the media as official Croatian reaction, in Zagreb, 29 November 2017 after Bosnian Croat General Slobodan Praljak died in The Hague due to the poison he swallowed during his appeals trial at the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (ICTY) earlier in the day. Praljak was heared yelling, 'I am not a war criminal!' as he drank portion from a small bottle, in response to losing his appeal against a 20-year prison sentence at the ICTY, in the Netherlands. EPA/STR

ZAGABRIA. “Nepotismo”, un termine in Croazia che era molto in voga ai tempi del defunto presidente Franjo Tudjman, padre-padrone della Croazia indipendente. Più che un termine sarebbe meglio definirlo, visti gli sviluppi temporali, un vero e proprio vizio della classe dirigente del Paese. Vizio dal quale non è immune, secondo quanto denunciato in un vero e proprio dossier dall’opposizione socialdemocratica (Sdp), neppure l’attuale premier Andrej Plenković e la sua pletora di ministri, quelli, ovviamente, targati Hdz.

Il “peccato originale”, secondo la Sdp, l’avrebbe commesso proprio il primo ministro, il quale ha fatto nominare il cognato Ivan Maslać a direttore degli affari commerciali dell’Aeroporto di Dubrovnik (Ragusa) il cui pacchetto di maggioranza è detenuto dallo Stato croato. La nomina è stata fatta dal nuovo direttore dell’Aeroporto, Frano Luetić il quale, fanno notare i socialdemocratici, guarda caso è il fratello della europarlamentare dell’Accadizeta, Dubravka Šuic. Luetić è stato messo al vertice dell’aeroscalo dalmata dal premier in persona lo scorso gennaio con un super stipendio di 2.700 euro al mese. Super stipendio perché - ricordiamo - il salario medio nel Paese nel 2017 è stato di 738 euro.

Ma il “caso Maslać” non si ferma qui. La Sds denuncia che l’amato cognato solo un mese prima di essere chiamato alla direzione commerciale dell’Aeoroporto di Dubrovnik era diventato il vice capo del Dipartimento per l’edilizia e la gestione dei progetti del Comune di Dubrovnik, guarda caso a guida Accadizeta. Secondo i socialdemocratici, dunque, ci troviamo di fronte a una vera e propria «rete» ben architettata con assunzioni ad personam in posti strapagati tutti dallo Stato e, quindi, dal contribuente della Croazia; il tutto mentre la crisi occupazionale nel Paese non accenna a diminuire, con i migliori giovani che fuggono all’estero mentre i posti di responsabilità e controllo della Croazia vengono affidati ai parenti o agli amici degli amici, purché abbiano la tessera di partito giusta in tasca.

Il nepotismo nella famiglia Plenković è un po’ la fotocopia di quello già espresso in casa della ministra della Cultura Nina Obuljen Korinžek, dove il fratello Tonko Obuljen è stato inopinatamente nominato a capo dell’Agenzia di poste e comunicazioni elettroniche della Croazia, mentre il marito della ministra Obuljen è dipendente del suo dicastero. Anche i familiari del ministro del Lavoro Marko Pavić sono bene inseriti nella “rete” del nepotismo dell’Accadizeta, secondo la denuncia Sdp, in quanto il fratello del ministro ha inserito tre membri della sua società Isum nel Fondo nazionale per lo sviluppo della società civile che, guarda il caso, ha erogato proprio alla Isum la somma di 13.500 euro.

«Questo è il modello di funzionamento dell’Hdz», denunciano i socialdemocratici e «questo è un tema - precisano - al quale il premier Plenković cercherà di sottrarsi nascondendolo sotto il tappeto». «Il premier - prosegue la Sdp - dimostra con questo suo operato quali siano secondo lui i criteri fondamentali per l’occupazione in Croazia: essere un suo familiare e far parte della sua cerchia clientelare», quello che noi in Italia più “romanticamente” definiamo “cerchio magico”. «Invece di pensare alle riforme - concludono i socialdemocratici - il primo ministro si impegna a collocare parenti e familiari in posizioni lavorative con paghe altissime».
 

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