Premi ai regionali, arrivano gli arretrati
Il buono pasto è un piatto digerito a fatica. Ma nello stesso menù ci sono i premi di tre anni e non è più il caso di tirare la corda. La lunga trattativa di Palazzo, ieri il vertice finale tra delegazione di parte pubblica, guidata dal direttore generale Roberto Finardi, e sindacati, si chiude con la firma della Rsu aziendale (ma non di Cisal e Ugl) e la trasformazione della preintesa dello scorso 2 dicembre in intesa. È il definitivo via libera all’erogazione di sei milioni di arretrati dovuti ai dipendenti della Regione. Per l’area non dirigenti il bonus vale sulla carta (nel caso di raggiungimento del 100% degli obiettivi) dai 1.586 euro della categoria base ai 2.074 euro di un funzionario.
La trattativa Le due partite, buoni pasto e premi, sono stati discussi negli ultimi mesi sempre allo stesso tavolo. Ma, dopo la condivisione su quantificazione e distribuzione delle risorse, più di una perplessità era sorta nelle assemblee dei lavoratori per quel che riguarda la trasformazione dell’indennità di mensa precedentemente pagata 11,70 euro in busta paga a un ticket del valore nominale di 7 euro. In dicembre il tavolo negoziale si era chiuso senza la firma della Rsu aziendale e i mal di pancia erano aumentati quando sui buoni pasto aveva scritto un’ultima parola in Finanziaria il Consiglio regionale. Ieri però la Regione ha fatto valere la volontà di porre i titoli di coda sulla trattativa e anche la Rsu, pur con una dichiarazione a verbale di contestazione sul metodo della giunta, ha detto ok.
Le cifre Per i premi è ora solo questione di settimane. «Attendiamo entro febbraio gli arretrati 2011 e 2012 e a marzo quelli del 2013», fa sapere Andrea Fumis della Cgil. Da distribuire ci sono circa 6 milioni di euro tra il saldo 2011 (452.645 euro) e 2.797.641 euro per ciascun anno dei due successivi. Tenendo conto che il saldo 2011 vale circa 166 euro per tutti gli addetti e che il premiale 2012 (e 2013) va invece dai 710 euro della categoria A ai 954 euro della D si arriva a un assegno variabile tra i 1.586 e i 2.074 euro. Calcolando l’80% degli obiettivi raggiunti (nessuno tocca la perfezione), la media si aggira attorno ai 1.500 euro pro capite. Restano da definire gli importi del premio 2014, su cui la Regione si è impegnata a comunicare alle parti sindacali una volta operata la quantificazione delle risorse per l’anno appena trascorso.
I buoni pasto L’altra parte chiave dell’accordo è quella sulla mensa. Dal primo gennaio di quest’anno la quota finora corrisposta ai dipendenti (un lordo di circa 11 euro per i dirigenti e 11,70 per i non dirigenti, che rappresentava però un costo aziendale di circa 15,50 euro, comprensivi di oneri riflessi) viene sostituita da un buono pasto giornaliero, anche elettronico, del valore netto di 7 euro. Una novità che di fatto dimezza il costo di questa voce per la Regione da 5 a 2,6 milioni di euro.
Le regole Il via libera di ieri riguarda il regolamento che definisce le modalità di corresponsione del ticket. In attesa della delibera di giunta e della pubblicazione sul Bur, è confermato che il buono pasto verrà assegnato ai dipendenti il cui orario prevede un rientro nel pomeriggio per almeno 2 ore lavorative. «La firma della Rsu è molto importante – commenta Massimo Bevilacqua (Cisl) –, per quel che ci riguarda abbiamo coerentemente mantenuto la stessa posizione di dicembre». A confortare il sindacato sono le tutele per quei dipendenti eventualmente impossibilitati per questioni logistiche a non poter usufruire del ticket nei locali e nei negozi convenzionati. «In quel caso si ritorna alle regole precedenti con i soldi in busta paga – chiarisce Bevilacqua –. Nessuno perderà alcunché».
L’iter Da parte della Regione, ha infine fatto sapere Finardi, in questa fase al personale saranno erogati in un’unica tranche i buoni pasti relativi ai mesi di gennaio e febbraio, nonché gli anticipi dei mesi di marzo e aprile. Tra qualche mese si passerà infine dal formato cartaceo all’elettronico.
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