Precipitazioni, vento e alta marea insieme Quando il “neverin” beffa i canali sotterranei

le cause
Un evento meteo che i triestini ben conoscono, al punto da avergli affibbiato un soprannome nostrano: confidenzialmente neverin. Quello di venerdì, tra le 17.30 e le 19.30, rientrava nel genere tosto - spiega Andrea Rubin, responsabile Reti acqua fognatura di AcegasApsAmga - perchè ha sommato in un lasso di tempo relativamente breve pioggia, vento, marea. Di acqua ne sono caduti ben 41 millimetri con un picco di 24, uno dei più alti registrati in regione. Il vento, che spirava da Ovest, ci ha messo del suo, mentre la marea si alzava.
Davanti a questo sincronico dispiegarsi di forze naturali, le umane energie dell’utility hanno fatto quello che potevano: fin dalla mattinata, in considerazione appunto dell’allerta meteo, AcegasApsAmga aveva mobilitato tre autobotti e una squadra composta da una decina di unità. Era stata inoltre predisposta una pulizia urgente delle caditoie, per consentire un miglior deflusso dell’acqua. E infatti - argomenta ancora l’ingegner Rubin - caditoie e fogne hanno compiuto il loro dovere, ma il vento spingeva il mare verso costa, impedendo così all’acqua piovana di sfociare. Ed ecco il formarsi di “laghetti” nelle solite zone - Rive, via Cadorna, via Diaz, via Venezian, via Genova, Cavana - dove la straordinarietà delle precipitazioni ferisce in modo più appariscente.
Il clima è cambiato, la rete fognaria è stata progettata/eseguita in presenza di dati-meteo differenti dagli attuali. Un recente studio documenta che la temperatura triestina, nel periodo 2000-2018, è aumentata di 1,2 gradi rispetto alla media del XX secolo. Quindi - conferma Giulio Bernetti, direttore dell’area territorio-ambiente comunale - a questi improvvisi “annaffiatoi” bisogna abituarsi. Pensare di rifare la rete è utopistico, perchè i costi sarebbero spaventosi e l’entità dell’investimento non varrebbe la candela. Molti commercianti si sono già muniti di paratoie, per evitare che i loro esercizi vengano inondati. Quello che il Municipio sta programmando, è la realizzazione di fogne “aggiornate” dove non c’erano, come nel caso del Porto Vecchio. AcegasApsAmga - integra Rubin - predispone interventi «mirati» nei luoghi dove urge: è il caso di Longera, dove sono in completamento lavori per un milione di euro.
Nei prossimi mesi un’altra milionata finanzierà opere e controlli sui torrenti, sui cosiddetti “sfiori” a mare, sull’area tra viale XX Settembre e l’Ospedale Maggiore. Senza contare l’intensificazione delle pulizie nei punti nevralgici del centro e del Borgo Teresiano. Senza dimenticare - ammoniscono Bernetti e Rubin - che Rive e adiacenze sono opera dell’uomo, non della natura, e che sotto l’asfalto o sotto i masegni c’è pur sempre il mare.—
Riproduzione riservata © Il Piccolo