Povertà, sempre più goriziani alla Caritas
Sino a ieri era soprattutto il supermercato degli stranieri. Dopo aver ottenuto la tessera che attestava la condizione di povertà, andavano lì e facevano la spesa gratis. Solo nel 2012 è stata distribuita merce per 148.198 punti per un controvalore di 398.681 euro.
Oggi, le cose stanno cambiando. Alle porte dell’Emporio della solidarietà della Caritas diocesana stanno bussando sempre più famiglie goriziane: gente che ha perso il lavoro e che si ritrova a gestire una situazione di disagio inimmaginabile sino a qualche settimana prima.
Conferme arrivano da Chiara Bertolini che del supermercato è la responsabile. «Sì, è in atto una metamorfosi: crescono sempre di più le famiglie italiane in difficoltà e vanno a sostituirsi a quelle straniere che, nel frattempo, hanno lasciato la nostra città perché non hanno trovato sbocchi alla loro situazione».
Il servizio è aperto dal 20 marzo 2011 e da allòra, purtroppo, ha visto moltiplicarsi la sua attività. Diciamo purtroppo perché è una di quelle iniziative che si preferirebbe non ci fossero o non funzionassero. Significherebbe che la povertà non è più un’emergenza e che si può iniziare a guardare al futuro con ottimismo e speranza. Ma non è così.
I numeri parlano da soli. Ad oggi sono state distribuite 680 tessere: 110 in più rispetto al 31 dicembre 2012 quando ne erano attive 570. Siccome sono riservate a nuclei familiari, significa che sono millesettecento i “clienti” singoli del servizio. Sì, continua incessante l’attività dell’Emporio messo in piedi dalla Caritas e che gode del sostegno anche della Fondazione Carigo, oltreché di Comune, Provincia, Curia e Croce rossa italiana. La crisi economica e la perdita di molti posti di lavoro, purtroppo, portano sempre più famiglie verso la soglia della povertà. Nel 2012, dicevamo, è stata distribuita merce per quasi 400mila euro: 253mila i pezzi distribuiti di cui 120.917 di prodotti freschi. Ogni mese, poi, vengono distribuiti circa 1.200 litri di latte, 3.300 yoghurt, mille confezioni di pomodoro, 2.100 buste di frutta fresca. Se parliamo di clientela, in gran parte si tratta di famiglie: più italiane (costituiscono il 53%) che straniere (47 per cento).
L’Emporio ha sede in via Faiti 15/b ed è aperto quattro giorni alla settimana. Ma qual è l’iter da seguire? I soggetti in difficoltà, anche temporanea, possono rivolgersi al “Centro di ascolto” dove viene compilata la scheda di richiesta credito per alimenti. Avuto parere positivo dalla commissione di valutazione, viene rilasciata una tessera personale e nominativa sulla quale, con il sistema del codice a barre, vengono caricati mensilmente i punti a scalare che permettono gli acquisti all’Emporio. La tessera ha validità limitata fino a 3 mesi ma, nel caso del protrarsi di una situazione di difficoltà economica, è possibile richiedere il rinnovo. Si possono trovare pasta, riso, olio, farina, latte, biscotti ma anche alimenti per neonati e prodotti per l’igiene della persona e per la pulizia della casa. La merce distribuita proviene dal Banco alimentare del Friuli Venezia Giulia, dall’Agea e dalle donazioni di parrocchie, aziende e privati. Tra le funzioni dell’Emporio della solidarietà c’è anche quello di sensibilizzare la cittadinanza sull’esistenza di gravi difficoltà economiche da parte di numerose famiglie testimoniando valori come l’accoglienza, la solidarietà e la gratuità.
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