Posti letto e pasti per i senza tetto: a Trieste scatta il “Piano emergenza freddo”

Capacità di accoglienza aumentata rispetto al passato. Le associazioni: «Portateci coperte e vestiti»

TRIESTE Sessanta posti letto, coperte, pasti caldi, vestiti, prodotti per l’igiene personale, servizio di lavanderia ma soprattutto una rete di supporto per chi non ha una fissa dimora e con le basse temperature si trova in grave difficoltà. Anche quest’inverno Comune, Caritas, Comunità di San Martino al Campo, supportati sul territorio anche da Croce Rossa e Comunità di Sant’Egidio, faranno squadra nel garantire un “Piano emergenza freddo” che verrà attivato dal 1° dicembre al 31 marzo prossimi.

Emergenza freddo, trenta posti per i senzatetto
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Il numero di posti letto, rispetto agli anni precedenti, è aumentato passando dai 40 di due anni fa ai 60 attuali, e «questo perché le persone che vivono in condizioni di estrema povertà sono di più, ma pure perché nel tempo siamo riusciti, grazie anche alle parrocchie, a reperire nuovi spazi da destinare a questa emergenza», ha spiegato don Alessandro Amodeo, direttore della Caritas. Una ventina di posti sarà infatti disponibile in un dormitorio della parrocchia di via Sant’Anastasio, altri ancora al Teresiano, al cento diurno di via Udine e nel dormitorio di via Udine di San Martino al Campo. In caso di eccezionale maltempo, le accoglienze potranno essere aumentate con giacigli di fortuna nelle diverse residenze, con brandine e sacchi a pelo. La parola d’ordine, quindi, è dare a tutti un riparo. «Il tema della povertà, se non viene affrontato in maniera congiunta, rischia di diventare esplosivo – ha sottolineato l’assessore comunale ai Servizi sociali, Carlo Grilli –, e il supporto in questi momenti di difficoltà dovuti anche al freddo può essere un modo per “agganciare” e aiutare con altri strumenti questi uomini e queste donne che non sono riusciti a recuperare un percorso di vita».

Operativo il nuovo piano neve di Comune e AcegasApsAmga
Lasorte Trieste - Obelisco - Rifornimento di sale


L’assegnazione dei posti letto avviene a rotazione, da un minimo di 3 a un massimo di 7 notti consecutive. Per accedere all’accoglienza le persone si devono rivolgere all’Help Center della Stazione ferroviaria, gestito dal consorzio Interland e aperto dalle 18 alle 20, che smista le richieste e assegna i posti nelle singole strutture, «ma anche bussando alle singole realtà troveranno le porte sempre aperte e qualcuno disposto a dare loro un aiuto», ha precisato don Amodeo.

Particolare attenzione verrà riservata a nuclei familiari in cui siano presenti figli minori, e a persone con una precaria situazione di salute. Nel caso di presenza di minori, sarà cura degli operatori segnalarne l’accoglienza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori.

E al Silos ritornano i bivacchi dei profughi
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Un appello a chi ha coperte, vestiario, biancheria e calzature da portare al centro di via Udine arriva dalla Comunità di San Martino al Campo, alla quale di recente la Fondazione CRTrieste ha rinnovato la gestione di quegli spazi, dove è presente anche un locale lavanderia. «L’emergenza freddo – ha constatato il presidente della comunità, Claudio Calandra – enfatizza un’attività che in sinergia viene portata avanti tutto l’anno ma che diventa ancora più importante quando vivere all’addiaccio diventa impossibile». —


 

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