Posta “dimezzata”: file al freddo a Opicina

Sportelli solo al mattino, operatività all’osso e assembramenti proibiti in sala. Risultato: code sempre più lunghe all’aperto
La fila in posta a Opicina
La fila in posta a Opicina

TRIESTE Decine di persone costrette ad attendere a lungo il proprio turno all’aperto, su uno stretto marciapiedi, esposte al variare delle condizioni atmosferiche. È questa la sorte alla quale sono destinati, alle soglie dell’inverno, gli utilizzatori dell’unico ufficio postale di Opicina dove, in conseguenza dell’emergenza sanitaria, da mesi gli sportelli sono aperti soltanto al mattino e con un’operatività ridotta all’osso.

Una situazione insostenibile, soprattutto in prospettiva della stagione più fredda, che ha indotto il Consorzio “Insieme a Opicina” a indirizzare una formale protesta a Poste Italiane Spa. Nella lettera, si ricorda che «all’ufficio postale situato nel centro dell’abitato fanno capo circa 15 mila persone perché, oltre ai residenti di Opicina, bisogna citare anche quelli di Banne, Conconello, Villa Carsia, Campo Romano. Non bisogna dimenticare – continua la nota – che la maggior parte di coloro che si recano all’ufficio postale, in particolare nei giorni di fine mese, sono anziani che vanno a riscuotere la pensione. Inoltre – evidenzia il testo del consorzio – coloro che devono raggiungere l’Ufficio postale con i mezzi pubblici, causa la cronica mancanza di parcheggi nel centro di Opicina, si vanno a sommare ai ragazzi che al mattino vanno a scuola e a tutti coloro che raggiungono il proprio posto di lavoro. Uno stato di fatto – conclude il documento – che potrebbe essere risolto soltanto riaprendo gli sportelli al pomeriggio, magari potenziandoli e diversificandoli, perché spesso le code di formano in quanto alcune operazioni sono particolarmente lunghe e rendono insopportabili le attese di coloro che sono all’esterno».

«Oramai gli uffici postali sono anche sportelli bancari e negozi di vendita – specifica Nadia Bellina, portavoce del consorzio – perciò Poste Italiane Spa dovrebbe strutturarsi meglio per rispondere alle varie esigenze dell’utenza».

«La nostra azienda – è la risposta che arriva dalla Spa – in linea con i provvedimenti d’urgenza adottati dal governo, al fine di contenere la diffusione dell’epidemia, ha individuato una serie di misure straordinarie tese a garantire la salute dei dipendenti e della clientela, soprattutto delle persone anziane, nonché a garantire continuità nell’erogazione dei servizi. In tale contesto – continua il documento di Poste Italiane Spa – rientra anche la necessità di evitare assembramenti nella sala per il pubblico. Per quanto riguarda le pensioni – prosegue il testo – è stato posto in essere un piano con previsione del pagamento anticipato rispetto al primo giorno del mese, con turnazione alfabetica. In ogni caso – conclude Poste Spa – è previsto un monitoraggio quotidiano per verificare quali potranno essere le azioni migliori per salvaguardare la salute sia dei colleghi sia della clientela».—


 

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