Posta chiusa a Santa Croce: anziani costretti alla trasferta
TRIESTE È allarme fra gli anziani di Santa Croce e dell’altipiano in generale. Ritirare la pensione sta diventando un tabù. L’ufficio postale del piccolo centro carsico è infatti chiuso da giorni, non è dato sapere quando gli sportelli riapriranno e intanto il tempo passa. È noto che, a fine mese, gli uffici postali sono oggetto di una sorta di pellegrinaggio: non tutti hanno un bancomat o un postamat e poi ci sono gli affezionati del contante, molto numerosi fra gli anziani. Le code sono una regola, anche perché per alcuni rappresentano un’occasione di socialità per spezzare lunghi momenti di solitudine in casa. Ad aggravare la situazione c’è poi il fatto che, da tempo, è chiuso anche l’ufficio postale di Aurisina, bersaglio, fra Natale e Capodanno, di una rapina con tanto di esplosione dello sportello esterno del bancomat. Insomma: per i pensionati di Santa Croce le alternative sono gli uffici di Sistiana o Prosecco ma, per raggiungere queste località, bisogna utilizzare l’automobile, per chi ce l’ha, o i mezzi pubblici, sempre più rari in questo periodo di emergenza coronavirus.
Oltre alla protesta dei residenti, sul tema va registrata anche quella di Maja Tenze, presidente della Circoscrizione Altipiano Ovest: «La comunicazione affissa sulla porta dell’ufficio postale – scrive in una nota – seppure parli di chiusura temporanea è priva della data di ripresa dei servizi. Apprendo inoltre con rammarico – prosegue Tenze, aggiungendo ulteriore pepe – che, per l’ennesima volta, gli avvisi sono scritti solo in lingua italiana, fatto non in linea con la legge di tutela della minoranza slovena. In ogni caso – sottolinea la presidente del parlamentino – mi preoccupa la poca attenzione indirizzata ai bisogni della popolazione, soprattutto quella più fragile e anziana, in questo momento terribile. Gli anziani e i pensionati della zona, oltre a essere privi di uno sportello postamat, che favorirebbe il ritiro delle pensioni e del quale, come Consiglio circoscrizionale, abbiamo già chiesto l’installazione, ricevendo però una risposta negativa, sono ora obbligati ad andare a Prosecco, affrontando un viaggio con i mezzi pubblici, con aumento del rischio di contagio, attendendo in una fila ove si sommano appunto come minimo le utenze di Prosecco e Santa Croce. Chiedo perciò – conclude Tenze – che, in tempi brevi, sia ripristinata l’attività dell’ufficio postale di Santa Croce, magari a giornate alterne, e che si consideri la necessità di dotare la zona di postamat». Del problema si sta occupando anche Daniela Pallotta, sindaco di Duino Aurisina: «Mi rivolgerò alla Direzione locale delle Poste – annuncia – per avere spiegazioni e ottenere miglioramenti nel servizio».—
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