Posizionate sui marciapiedi le transenne “anti-ciclisti”
TRIESTE Ora, ci siamo davvero. Scatta la tolleranza zero per i ciclisti che sfrecciano lungo i marciapiedi cittadini. Per essere operativi e pronti a multare i “trasgressori”, era necessario modificare la segnaletica: oggi che sono state sistemate le transenne lungo i controviali e i marciapiedi (saranno sufficienti a fare chiarezza?), i ciclisti non hanno più alibi. Anche se ci sarà un’applicazione dei divieti a due velocità.
A chiarirlo il sindaco Rodolfo Ziberna che spiega, una volta, di più i motivi di questi provvedimenti che tanto hanno fatto discutere sui social network. «Ho voluto concordare i termini dell’operazione assieme al vicesindaco Stefano Ceretta e al comandante della Polizia locale Marco Muzzatti. Come avrete notato, sono state installate in queste ore diverse transenne lungo i marciapiedi e lungo i controviali: transenne accompagnate dal segnale che spiega che quelle sono aree dedicate esclusivamente ai pedoni. Pertanto, chi è in sella a una bicicletta deve impegnare la strada, abbandonando la pessima e rischiosa abitudine di sfrecciare a ridosso dalle porte dei bar, dei negozi, delle abitazioni. È una misura temporanea ma assolutamente necessaria per mettere un po’ d’ordine a una circolazione ciclabile che era diventata, a dir poco, caotica».
Ma perché l’applicazione sarà a due velocità? Il perché è presto detto. «Intanto, premetto che i vigili urbani effettueranno controlli sia al mattino, sia al pomeriggio. Ci sarà più comprensione, in questa fase, per il ciclista che, per leggerezza, disattenzione o superficialità, impegnerà i controviali di corso Italia. Abbiamo dato disposizioni agli agenti della Polizia locale di chiudere ancora un occhio e di spiegare, una volta di più che, di lì, non si può più passare. Adotteremo, invece, immediatamente tolleranza zero nei confronti di coloro - precisa il sindaco Ziberna - che sfrecciano lungo i marciapiedi. In quei casi, si passerà subito alla multa, senza troppe chiacchiere. Non c’è motivo per cui una persona debba creare disagi e rischi, sfrecciando a una spanna dall’uscita dei negozi, dei bar, degli uffici, delle abitazioni. Sono convinto che dopo le prime sanzioni entrerà in azione il passaparola e certi ciclisti impareranno ad essere un po’ più disciplinati. Non è una guerra a chi si muove in bici ma è una battaglia contro i maleducati».
Non è un mistero l’estrema caoticità della mobilità ciclabile in centro dove non si capisce se irregolari sono i ciclisti o i tavolini dei bar. E il rischio di impatti fra le bici e la banconiera (o il banconiere) di turno che porta il caffè agli avventori seduti all’esterno sono all’ordine del giorno. Ma “ordine” è diventata, scusate la ripetizione, la parole d’ordine. Nel senso che l’amministrazione comunale ha voluto, almeno temporaneamente, intervenire.
«Si tratta - conclude il primo cittadino - di una sperimentazione nella zona pedonale, dovuta al rischio per l’incolumità di ciclisti e di chi esce dagli esercizi pubblici, soprattutto camerieri che escono dai bar con i vassoi, senza dimenticare i clienti. Analoghi problemi in corso Italia dove ho chiesto massima attenzione al comandante della Polizia locale». —
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