Portorosega ora “sogna” il traffico di Mercedes
Traffico di auto tedesche in porto a Monfalcone? Il marchio in ballo è quello Mercedes e sembra che lo scalo stia rincorrendo un sogno che potrebbe portare affari e dare una mano all’occupazione per i portuali che stanno vivendo momenti difficili. I numeri in gioco sono alti, si parla di 200mila auto all’anno, 4mila a settimana, e da quel poco che si è saputo lo scalo monfalconese non è l’unico a tentare la scalata che sta ingolosendo altri porti, in concorrenza, molto più forti, tra questi Livorno e Capodistria. Ma potrebbero esserci anche altre realtà portuali in gioco, nello stesso Alto Adriatico o più lontane, in Spagna.
Nello scalo monfalconese le bocche sono cucite, non filtrano indiscrezioni vista la posta in gioco. Da quello che si sa a muoversi sono stati gli operartori portuali più grossi, da un lato la Compagnia portuale che fa parte del gruppo Maneschi che a Trieste gestisce il molo Settimo, dall’altra la Cetal del gruppo Grimaldi che da anni cura tradizionalmente il traffico di automobili nello scalo.
Da quanto si è potuto capire e dalle informazioni giunte da Livorno, dove la stampa locale ha dato ampia notizia, le trattative stanno andando avanti da tempo con gli armatori interessati a portare il traffico e che stanno cercando i siti migliori per portare le automobili destinate all’esportazione sui mercati asiatici. In campo sarebbero scesi anche i colossi dei porti del Nord, ma sembra che le location in Adriatico e Sud Europa siano più appetibili per il risparmio dovuto al fatto che ci sono meno giorni di navigazione.
Da Monfalcone non arriva alcuna informazione ufficiale, quello che si sa è che inizialmente si sarebbe formato un primo cartello unico di operatori (Compagnia Portuale e Cetal) pronti a partecipare alla gara per l’affidamento del traffico, un’alleanza per combattere Livorno e Capodistria, ma poi ci sarebbe stata una differenziazione delle offerte con la competizione tra gli operatori a colpi di ribassi fino a oltre il 40%.
Le trattative sono in corso e a quanto sembra in una fase decisiva, il traffico di automobili potrebbe partire probabilmente quest’estate, ma da quanto si è saputo si tratta di una sfida per Monfalcone che dovrebbe essere in grado di offrire performance eccezionali che non riguardano solo le tariffe, ma tutta una serie di condizioni logistiche e ambientali. In porto a Monfalcone per ora infatti ci sarebbe un solo ormeggio in grado di ospitare le navi che pescano fino a 10 metri e mezzo, il numero 9. A meno che non si riesca a ripulire due o tre mammelloni di fango nel canale. Un sogno al limite dell’impossibile per Portorosega che rischia di veder sfumare il traffico come è accaduto tempo fa per le 500L tramontato per le mutate condizioni di mercato.
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