Portoni, cestini o giochi da riparare: a Melara ora ci pensano i residenti
Il piano di automanutenzione partito nel quadrilatero Ater. In campo quattro squadre da due componenti ciascuna

I residenti di Melara al lavoro su un'altalena
TRIESTE Un vetro che si infrange, un portone che stenta a chiudersi, un’altalena che cigola o una lampadina da sostituire. Piccoli interventi necessari a mantenere in ordine un imponente complesso abitativo Ater quale il quadrilatero di Melara, e che ora vengono effettuati direttamente da inquilini che hanno deciso di mettersi in gioco per “curare” le parti comuni del più grande condominio di Trieste. Comprensorio dove nei 650 alloggi vivono attualmente 1.200 persone.
Portoni, cestini o giochi da riparare: nel rione triestino di Melara ci pensano i residenti
La prima delle quattro squadre di lavoro vede all’opera il giovane Federico Comelli e Luca Cantatore, inquilini del quadrilatero, coordinati dalla cooperativa sociale La Collina. A loro si aggiungeranno in futuro altre squadre di residenti, anche attraverso incontri e interventi di pulizia partecipata. Insomma, inquilini-manutentori che diventano un riferimento per le piccole riparazioni, e ai quali chi abita quegli alloggi potrà segnalare direttamente eventuali criticità. Così, nei giorni scorsi, dalle finestre dell’ala gialla, piuttosto che da quelle della blu, della rossa o della verde, in molti hanno visto i due manutentori sistemare le altalene e le sagome degli animali con le molle nell’area giochi per i più piccoli, saldare delle grate, riparare dei cestini per i rifiuti o mettere in sicurezza delle vetrate infrante.

I residenti di Melara in azione
Una novità accolta con entusiasmo dai residenti e da chi gestisce delle attività all’interno di quel complesso, che negli ultimi anni ha fatto molti passi avanti, smarcandosi nettamente dall’immagine del quadrilatero di Rozzol Melara – fino alla fine degli anni Novanta veniva chiamato anche Alcatraz – di decenni fa. «È una prima volta importante – spiega Riccardo Novacco, presidente dell’Ater – che poi vorremmo estendere anche agli altri comprensori Ater. Si tratta di un’idea innovativa, che punta alla tutela del bene comune e alla responsabilità di tutti nella salvaguardia degli spazi condivisi. Se gli inquilini iniziano ad essere coinvolti in modo costruttivo – evidenzia –, contribuiranno certamente a mantenere al meglio e a preservare quei contesti abitativi».
Il progetto che ha dato il via a questa iniziativa chiamata con un gioco di parole “Inquilini fai d’Atèr” è Prius. Le risorse per finanziarlo sono state reperite cinque anni fa attraverso un accordo sottoscritto da Comune e Ater Trieste per la partecipazione ad un bando. Il progetto denominato “Prius Melara” è stato positivamente valutato e ammesso a finanziamento con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nel 2017, per l’importo complessivo di circa 18 milioni di euro a valere sulle risorse del fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc).
Nell’ambito di quel progetto, l’Ater di Trieste ha predisposto un quadro di quattordici interventi per complessivi 11 milioni di euro circa, tutti riguardanti il complesso edilizio di Rozzol Melara – via Pasteur. All’interno dei 14 interventi, rientra il progetto relativo ad attività volte all’integrazione sociale dei residenti del complesso Ater e del quartiere, attraverso pratiche di automanutenzione assistita.
L’iniziativa fa parte delle azioni per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano ed urbano, previste dal bando “Periferie”.
Per gestire il servizio di automanutenzione che durerà tre anni è stato indetto un bando, assegnato alla cooperativa sociale La Collina. —
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