Portocittà accusa la Monassi: «L’addio a Porto vecchio? Sapeva tutto da tempo»

Una nota della società smentisce le affermazioni della presidente dell’Authority. «A bloccare i lavori la presenza del punto franco, che rende non permeabile l’area». Gia depositato al Tar il ricorso che eccepisce la nullità della concessione
Lasorte Trieste 01/10/12 - Magazzino 26, Presentazione Barcolana, Marina Monassi e Roberto Cosolini
Lasorte Trieste 01/10/12 - Magazzino 26, Presentazione Barcolana, Marina Monassi e Roberto Cosolini

È stato notificato il primo marzo scorso il ricorso al Tar del Friuli Venezia Giulia presentato da Portocittà che eccepisce la nullità contrattuale della concessione nel Porto Vecchio di trieste. Lo rende noto la società, secondo cui il regime di porto franco che insiste sull’area «non consente di sviluppare l’oggetto della convenzione. La sua presenza e la permanenza - afferma in una nota - impone il rispetto delle restrizioni allo stesso correlate e quindi, come noto, l’accesso è consentito solo ai soggetti autorizzati. Ciò non rende permeabile il sito e quindi di fatto impedisce lo sviluppo e la regolare esecuzione del progetto di riqualificazione di Porto Vecchio».

Portocittà ricorda quindi di aver «adempiuto agli obblighi previsti dalla concessione attenendosi a quanto previsto dai cronoprogrammi delle consegne e delle opere. Giova ricordare - prosegue la nota - che la concessione prevedeva l’avvio dei lavori a partire dal prossimo novembre. L’indisponibilità della società a presenziare alla fase di consegna del cosiddetto “secondo stralcio” prevista per lo scorso venerdì primo marzo. Tali aree avrebbero dovuto essere consegnate libere dall’Autorità Portuale il 25 maggio 2012 e la dilazione al primo marzo - sottolinea la società - è stata unilateralmente adottata senza tenere in considerazione le differenti richieste avanzate dalla società».

Secondo Portocittà, inoltre, l’Autorità Portuale presieduta da Marina Monassi non ha «appreso con rammarico dalla stampa» la sua intenzione perché era già stata informata il 22 febbraio scorso con una nota «solo l’ultima in ordine di tempo - puntualizza la società - di una fitta e spesso a senso unico corrispondenza intercorsa negli ultimi due anni. Corrispondenza con la quale Portocittà ha più volte manifestato le situazioni di incertezza, di complessità e di rinvii - conclude la nota - con i quali il concessionario si è venuto a scontrare nel tempo».

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