Porto vecchio, nove milioni per viabilità e servizi a rete
TRIESTE Nove milioni di euro destinati a realizzare viabilità e servizi a rete nei 65 ettari di Porto vecchio: avanti con il secondo lotto. Le risorse fanno parte del pacchetto da 50 milioni stanziate dal ministero dei Beni culturali e finanziano i lavori di infrastrutturazione indispensabili per garantire lo sviluppo della zona sdemanializzata.
L’amministrazione ha messo nero su bianco con la delibera 488, portata personalmente dal sindaco Roberto Dipiazza e seguita sotto il profilo tecnico dal responsabile dell’area territorio-ambiente Giulio Bernetti.
Nella raffica di documenti e allegati, di scorta alla delibera, spicca il cronoprogramma, che prevede il completamento dei lavori - dalla gara ai collaudi - nel giugno 2021, una data non distante dalle elezioni comunali. Secondo questa griglia temporale, le gare si terranno nell’autunno 2019, i lavori si protrarranno dal gennaio 2020 al marzo 2021, tra aprile e giugno 2021 è fissata la stagione dei collaudi. Sette milioni saranno impiegati nel 2020, due milioni nel 2021.
Viabilità, drenaggio urbano, reti gas, reti fognarie, rete idrica, rete energia, servizi tecnologici, illuminazione pubblica: è come intervenire in una piccola città “di fondazione”, dove bisogna fare tutto. Dal punto di vista della viabilità, il secondo lotto provvederà a collegare il polo fieristico-museale (centrale idrodinamica, magazzini 26, 28, 29) con la città in corrispondenza di largo Santos, in coerenza con quanto avviato nel primo lotto (viale Miramare-polo fieristico-museale).
Sarà così costruita una carreggiata a due corsie di marcia e una corsia ciclabile che si svilupperà lungo il muro di confine con il sedime ferroviario. Quindi - come rileva la relazione tecnico illustrativa - il tracciato si sovrapporrà in buona parte al percorso esistente con «la possibilità di un’espansione della viabilità principale e secondaria, anche in relazione a futuri insediamenti all’interno dell’area». I binari del vecchio raccordo ferroviario saranno parzialmente mantenuti, piante e aiuole coloreranno di verde l’area.
Una buona notizia: il Porto vecchio è stato sottoposto a indagine geofisica «finalizzata a valutare il rischio bellico» e sembra non vi siano «anomalie riconducibili a masse belliche di medie e grosse dimensioni». Insomma nell’area non sarebbero cadute bombe e non sarebbero state piazzate mine.
La decisione di spostare il museo del Mare dai Magazzini 24-25 al retrostante 26 consente al Comune di mettere a reddito i 24-25, che si affacciano sul Bacino 0. Dipiazza aveva dichiarato che in questo modo potrà andare avanti l’operazione Fincantieri. Fincantieri non smentisce l’interessamento ma dice che al momento non esiste al riguardo alcuna progettualità. —
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