«Porto Vecchio, inesistenti i fondi Ue “cash”»
Regione e Comune replicano duramente alle notizie diffuse dall’associazione Italia Nostra secondo cui sarebbero disponibili 500 milioni di euro di fondi europei per il riutilizzo del Porto Vecchio. «Negli scorsi giorni - rileva l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti - sono apparse notizie rispetto a possibili fondi europei di enorme consistenza, con scadenza immediata, che sarebbero utilizzabili per il riutilizzo del Porto Vecchio di Trieste. Fondi richiedibili sulla base di un progetto (o meglio di un'idea) di Italia Nostra. Progetto che sarebbe a rischio se non sostenuto da una semplice lettera della Regione. Al di là di ogni valutazione nel merito - spiega Torrenti - ci si è preoccupati di verificare con gli uffici del dipartimento competente, del Gabinetto del ministero e con il ministro stesso sia la scadenza, che non c'è, sia la concretezza della proposta dei 500 milioni di euro disponibili, sui fondi 2007/2013 residui, per il Porto Vecchio. Ma la proposta non è neanche nota al ministro, che ha sottolineato come i fondi europei siano cogestiti dalle Regioni e quindi sarebbero stati oggetto di ampio dibattito nelle sedi competenti, vista poi la dimensione assolutamente straordinaria. Rilevato che fondi europei residui 2007/2013 ci sono per svariati miliardi, ma che verranno sviluppate complesse procedure per riallocarli, è sorprendente che si pensi - conclude l’assessore regionale - che il sistema per ottenere 500 milioni sia una richiesta da parte di un'associazione culturale che si diverte a fare progetti sulla carta, come se lo sviluppo della città fosse un gioco virtuale».
«Poteva sembrare superfluo - è il commento del sindaco Roberto Cosolini alla notizia data da Torrenti - ma ha fatto bene la Regione a verificare con il ministro Bray e con la struttura ministeriale l'affermazione, confermatasi priva di fondamento, circa la possibilità di ottenere direttamente dal ministero dei Beni culturali 500 milioni di euro per Porto Vecchio a condizione che le istituzioni sostenessero la richiesta entro il 31 dicembre. Io stesso, pur considerando l'idea fantasiosa alla luce di quelle che sono le procedure di assegnazione dei fondi strutturali, avevo chiesto alla Regione questo intervento chiarificatore. Il ministero ha risposto e quindi coloro che, in buona fede o meno, hanno sostenuto che questo bancomat dal limite piuttosto elevato fosse lì in attesa di qualche semplice lettera o di un incontro ne prendano atto. Se sono in buona fede si rendano conto della gravità delle cose sostenute con mail e comunicati, tipo che l'inerzia della Regione e della politica in generale facesse perdere 500 milioni a Trieste. I tempi difficili che viviamo - conclude il sindaco - richiedono grande attenzione e responsabilità nelle affermazioni, anche se il muro di Porto Vecchio continua a ispirare fantasie e cortine fumogene».
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