Porto vecchio di Trieste, si parte: è nato il Consorzio Ursus con Bernetti presidente

Dipiazza, Fedriga e D’Agostino hanno firmato: costituito il nuovo soggetto unico

responsabile del rilancio dell’area. Cda di tecnici, a capo il manager del Comune

Elisa Coloni
Foto di gruppo dopo la firma per costituzione del del cda di Ursus. Da sinistra a destra: Giulio Bernetti (presidente Consorzio Ursus), Roberto Dipiazza (sindaco di Trieste), il governatore Massimiliano Fedriga, Zeno D'Agostino (presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale), Sandra Primiceri (componente cda per l'Autorità portuale) e Luciano Zanelli (componente cda per la Regione)
Foto di gruppo dopo la firma per costituzione del del cda di Ursus. Da sinistra a destra: Giulio Bernetti (presidente Consorzio Ursus), Roberto Dipiazza (sindaco di Trieste), il governatore Massimiliano Fedriga, Zeno D'Agostino (presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale), Sandra Primiceri (componente cda per l'Autorità portuale) e Luciano Zanelli (componente cda per la Regione)

A partire da oggi, anzi, da ieri per la precisione, il Porto vecchio ha un’unica testa. Tre braccia, ma un’unica testa. È infatti nato Ursus, il Consorzio incaricato di gestire tutti i passaggi necessari al riutilizzo e al rilancio dell’antico scalo nei prossimi anni. Consorzio che avrà un presidente, designato ieri: Giulio Bernetti, direttore del Dipartimento Territorio, economia, ambiente e mobilità del Comune.

Un progetto enorme, sognato e atteso da tempi infiniti e che finalmente ha una base concreta da cui partire. Dopo anni di progetti, parole, carte, delibere, marce e programmi, quello di ieri potrebbe sembrare l’ennesimo piccolo passo teorico in avanti, ma non lo è: non è piccolo e non è nemmeno teorico. È un tassello concreto ed essenziale, un po’ come le fondamenta di una casa tutta da costruire, ma perlomeno avviata. A dargli vita, i tre enti coinvolti, il Comune, la Regione e l’Autorità portuale, che brindano alla nascita di questo nuovo soggetto unico a capo dell’operazione Porto vecchio.

Il Consorzio Ursus nasce a poco meno di tre mesi dalla firma dell’Accordo di programma sul Porto vecchio tra i tre enti protagonisti, e a meno di un mese dalla pubblicazione del decreto di approvazione da parte della Regione sul Bur, quindi con ampio anticipo rispetto ai tempi previsti (60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale).

La firma è avvenuta ieri mattina nella sede della giunta regionale, davanti al notaio Nicolò Mustacchi. Presenti, il sindaco Roberto Dipiazza, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino. È stata anche definita la composizione del consiglio di amministrazione (operativo da subito), la cui presidenza spetta, come da statuto, al Comune di Trieste. Per il Comune è stato designato Giulio Bernetti, che sarà appunto il presidente. Per la Regione Luciano Zanelli e per l’Autorità portuale Sandra Primiceri.

«Oggi - ha dichiarato il sindaco Dipiazza - è una giornata davvero molto importante. Abbiamo firmato assieme ai presidenti Fedriga e D’Agostino la costituzione del Consorzio, che rappresenta un altro tassello essenziale di questo mosaico che si sta formando per la riqualificazione del Porto vecchio. Sono veramente molto, molto soddisfatto». Soddisfazione anche da parte del governatore Fvg, Fedriga, che ha spiegato che «con la costituzione formale del Consorzio Ursus il rilancio del Porto vecchio ha tutti gli strumenti operativi per partire. Bene che il consiglio d’amministrazione sia snello e composto da tecnici: l’attesa dei cittadini è grande e c’è tanto lavoro da fare con efficacia, attenzione e rapidità».

Secondo Zeno D’Agostino, invece, quella di ieri rappresenta «la chiusura di un percorso e l’apertura della nuova storia del Porto vecchio. Nel senso che chiudiamo un percorso che non è stato semplice, avevamo tutta una serie di amministrazioni che dovevano armonizzare la propria attività e finalmente ci siamo arrivati. Abbiamo messo la firma dei tre rappresentanti e creiamo il Consorzio, che da questo momento in poi diventa il punto di riferimento per tutti». Secondo D’Agostino, dunque, si chiude una fase in cui più interlocutori si occupavano in modo poco chiaro di specifiche questioni, dando di fatto vita a una dispersione di energie: adesso le responsabilità sono in capo a un unico soggetto.

Ma di cosa dovrà occuparsi, nel concreto, Ursus (Urban Sustainable System)? Il Consorzio sarà incaricato di gestire le operazioni di alienazione e concessione dei magazzini. Avrà un fondo di dotazione iniziale da 300 mila euro, 160 mila dal Comune e 70 mila rispettivamente da Regione e Autorità portuale. Entro il 31 dicembre di ogni anno il Consorzio dovrà approvare un “Piano di valorizzazione operativo”, che servirà da programma per la dismissione o la concessione delle aree e degli immobili dell’antico scalo per il successivo triennio. Ma l’ente si occuperà di ogni aspetto della riqualificazione dell’area, compresa la sua pubblicizzazione e proposta sui mercati.

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