Porto vecchio “casa” dei televisori Sèleco entro l’autunno 2018

I vertici dell’azienda ricevuti in Municipio dal sindaco Dipiazza Si delineano le strategie di una sfida ai mercati internazionali
Lasorte Trieste 25/09/17 - Porto Vecchio, Magazzino 5
Lasorte Trieste 25/09/17 - Porto Vecchio, Magazzino 5
Un anno per completare lo sbarco in Porto vecchio. Ma sarà un anno di lavoro, di
work in progress
, non di mero trasloco. Seleco comincia ad armare il trasferimento delle attività produttive e amministrative dalla Lombardia a Trieste. Aurelio Latella, neo-amministratore delegato del resuscitato brand elettronico, alla sua prima uscita pubblica come guida operativa dell’azienda, ha indicato nell’autunno 2018 l’obiettivo temporale da perseguire per chiudere il primo investimento industriale nell’area di Porto vecchio. Definendolo un «alambicco di innovazione».


Nei seimila metri quadrati del Magazzino 5, adiacente alla sede marittima dei Vigili del fuoco, saranno assemblati i televisori da 24 e 65 pollici, che costituiranno la parte principale del campionario Seleco, caratterizzato da un target medio-alto, basato su un “made in Italy” dove design e servizi dovranno rappresentare la carta vincente in un settore “maturo” a elevata concorrenza. Ribadito l’impegno occupazionale attorno alle 50 unità.


L’appuntamento per il “battesimo” ufficiale dell’operazione-Trieste era fissato ieri mattina nel Salotto azzurro comunale, auspice il sindaco Dipiazza. Il vertice Seleco era completato dal presidente Maurizio Pannella. Presente anche il consigliere di Esatto Piero Colavitti, in qualità di consulente dell’azienda.


Il fatto di essere la prima impresa industriale, che accetta la sfida del Punto franco dopo la sdemanializzazione del Porto vecchio e l’affidamento dei 65 ettari al Municipio, non spaventa la plancia di comando Seleco. Anzi, «qualche punto percentuale» - spiega Latella senza eccedere nel riferire numeri - conseguibile con le agevolazioni “puntofranchiste” rappresenta un vantaggio competitivo decisivo per reggere il confronto sul mercato. Un ruolo di battistrada - ha insistito l’a.d. - in un sito osservato con curiosità dalla comunità economica italiana.


Un mercato che sarà inizialmente «nazionale, poi europeo, infine internazionale». Con un approccio graduale, che molto dipenderà dai concreti riscontri ottenuti sul campo: c’è molta prudenza sulle cifre, d’altronde - hanno detto Pannella & Latella - il brand è ripartito da 8-9 mesi, anche se il giro di propaganda tra gli operatori ha avuto un riscontro «eccezionale» e la potenzialità del vecchio marchio viene ritenuta «ad alto gradimento». La stessa sponsorizzazione calcistica di una squadra di serie A come la Lazio indica - ha sottolineato Pannella - una volontà aziendale ambiziosa.


Seleco era un nome importante in Italia, dove è arrivato a rappresentare il 15% della vendita di televisori. Ma erano altri tempi, perchè oggi - ha rammentato Latella - l’Italia è sparita da quel comparto dell’elettronica. Alle proteste pordenonesi per il cambio in corsa tra l’originaria destinazione di Vallenoncello e Trieste, Latella ha replicato che «la polemica non è recepibile, perchè la Regione è una sola». Pordenone è la memoria storica, che in prospettiva potrebbe riavere una dimensione produttiva.


Molti ringraziamenti, infine, ai livelli istituzionali del territorio - Regione e Comune - che hanno favorito l’esperimento “televisivo”.


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