«Porto Vecchio alla città entro 15 giorni»
TRIESTE Sarà firmato entro quindici giorni dal presidente nazionale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi e dalla governatrice Debora Serracchiani oltre che dal sindaco Roberto Cosolini e dal commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino l’atto ufficiale che sancisce la sdemanializzazione del Porto Vecchio. Lo ha annunciato lo stesso Cosolini nel corso del Tavolo sul’economia dedicato in particolare allo sviluppo dello scalo triestino che si è riunito ieri pomeriggio nell’aula del Consiglio comunale alla presenza degli operatori del porto, dei rappresentanti delle categorie e degli esponenti sindacali.
«Stiamo avanzando a tempo di record - ha detto il sindaco che era affiancato dagli assessore Elena Marchigiani, Edi Kraus e Roberto Treu - questo è l’atto ufficiale di sdemanializzazione dopo che già ad aprile c’era stata la sigla sull’ipotesi tecnica di definizione della nuova perimetrazione dell’area. Nel frattempo il Comune - ha aggiunto - affiderà a un advisor la realizzazione di uno studio sulle potenzialità dell’area da presentare poi agli investitori internazionali. Lo studio verrà fatto nel corso dell’estate e presentato il prossimo autunno. Inoltre - ha aggiunto - già dal primo luglio si insedia in municipio la struttura Progetti strategici di cui il primo è appunto quello relativo al Porto Vecchio e che sarà diretta da Walter Toniatti. Guiderà una Conferenza dei servizi interna permanente di cui farano parte altre numerose componenti dell’amminstrazione a cominciare dal Demanio e dall’Urbanistica».
Sollecitato anche dalle domande degli intervenuti, lo stesso D’Agostino ha annunciato che una parte dei 500mila metri quadrati del Punto Franco che oggi occupano quasi per intero il Porto Vecchio potrà essere trasferita in area Ezit, «per cui il rapporto con l’Ente zona industriale (era presente il presidente Stefano Zuban) - ha specificato - diventa fondamentale in un’ottica strategica. Oggi infatti un porto va considerato non soltanto in chiave operativa e logistica e in questo senso polmoni fondamentali per quello di Trieste sono Fernetti, Opicina e Prosecco dove pure si può pianificare lo spostamento di fette di Punto Franco, ma anche nei suoi addentellati industriali. Vi sono stati alcuni soggetti che ci hanno fatto questa specifica richiesta, perché la portualità va giustamente intesa a 360 gradi. Comunque - ha precisato il commissario - ho in programma nei prossimi giorni un incontro con il prefetto per conoscere esattamente gli ambiti in cui ci possiamo muovere per il trasferimento». «Nelle settimane successive alla firma sulla sdemanializzazione - l’indicazione venuta ancora da Cosolini - faremo al prefetto una proposta complessiva sullo spostamento del Punto Franco».
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