Porto Vecchio al Comune: l’intesa diventa realtà
La sdemanializzazione del Porto vecchio ha smesso di essere soltanto uno scioglilingua e si è tradotta in pratica su una mappa. Linee precise che definiscono al millimetro cosa sarà di chi: che edificio andrà al Comune, quale all'Autorità portuale. Questo è il risultato dell’intesa firmata ieri da tutti i protagonisti della svolta in questa lunga e triestinissima vicenda. L'incontro si è svolto in un luogo simbolico, la Centrale idrodinamica del Porto vecchio: lì è stata illustrata alle autorità la planimetria nata dalle riunioni che nell'ultimo mese i tecnici del Comune e dell'Autorità hanno tenuto per definire nei minimi particolari il passaggio di mano. Il risultato? Spiega l'Ap in una nota: «Come previsto dalla legge di stabilità 2015 passeranno al Comune tutte le aree e gli edifici del Porto vecchio, esclusi la sede della Capitaneria di Porto, il Molo IV, il Molo III, l’Adriaterminal, il Molo 0, la Diga vecchia, la fascia costiera prospiciente la prima fila dei magazzini storici e la zona del terrapieno di Barcola, dove sono situate le società sportive».
Il sindaco <Un mese fa - ha dichiarato Roberto Cosolini dopo la firma - dopo aver condiviso l'impostazione sostanziale, ci eravamo tutti ripromessi di definire entro aprile il dettaglio puntuale delle aree e così è stato. Ringrazio i tecnici delle varie amministrazioni che hanno lavorato bene, sciogliendo positivamente non pochi aspetti problematici». Il sindaco è ottimista sui prossimi sviluppi: «Il risultato che abbiamo ottenuto oggi (ieri ndr), firmando in calce alla planimetria per la suddivisione concordata delle aree, è un passo assolutamente decisivo, dopo il quale manca solo lo spostamento del Punto franco e il trasferimento della vasta area del Porto vecchio al Comune». I tempi? Cosolini non si sbilancia: «Preferisco fare previsioni sui tempi che dipendono da me, ora la palla è passata al commissario. Finora ci siamo mossi molto in fretta, e credo che entro qualche mese arriveremo anche ai passaggi successivi». Proprio a questo proposito ieri l'associazione degli spedizionieri del porto, Astra, ha sollecitato il commissario a prendere l'iniziativa per l'attuazione del Porto franco, e quindi anche per lo spostamento. In ogni caso, precisa Cosolini, l'armonia venutasi a creare andrà preservata: «La collaborazione fra tutti i soggetti intervenuti - ha concluso il primo cittadino - rappresenta, e lo vogliamo sottolineare, un’ottima premessa per i successivi passaggi che richiederanno comunque anch'essi un forte gioco di squadra per cogliere questa straordinaria opportunità che la nostra città attende da tanto tempo».
Il commissario Al termine dell'incontro il commissario per l'Ap Zeno D'Agostino ha assicurato che i lavori e le consultazioni per lo spostamento del Punto franco inizieranno immediatamente: «Trieste vuole e può cambiare. L’accordo di oggi, frutto di un ottimo lavoro di squadra tra i tecnici di tutti gli Enti coinvolti, lo dimostra. Da domani lavoriamo per lo spostamento del Punto Franco. Ascolteremo gli operatori e gli stakeholder per agire nell’interesse di tutte le categorie economiche e della città».
Le concessioni Tutto cambia, insomma. Restano in vigore le concessioni già attive sull'area: quelle a Genoa metal terminal, alla Saipem, a Greeensisam. Quest'ultima è quella che più potrebbe beneficiare dello spostamento del Punto franco, potendo acquistare dal Comune i cinque magazzini per i quali ha una concessione novantennale. Saranno considerate manifestazioni d’interesse le richieste avanzate all'ultimo bando dell’Autorità portuale, l’ormai celebre “spezzatino”, tra queste la domanda di Fincantieri per una vasta area composta dai capannoni 24, 25 dal Molo Zero e dal bacino compreso fra questo e il Molo primo.
I firmatari A firmare il documento e la mappa c’erano tutti: oltre a Cosolini l’assessore al demanio Andrea Dapretto, il commissario D’Agostino, il rappresentante della Direzione centrale del demanio Antonio Giannangeli con il direttore regionale dell’Agenzia del demanio Pierluigi Di Blasio, il comandante della Capitaneria Natale Serrano, il direttore del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche e marittime Giorgio Lillini nonché i tecnici della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale della Regione.
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