Porto, Paoletti si propone al ministro di nascosto
E Lupi incontrò “lupus in fabula”. C’è un “X-file” nel breve soggiorno nei giorni scorsi del ministro di Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi in Friuli Venezia Giulia con al centro del programma l’assemblea regionale del Nuovo centrodestra. Tra l’assemblea e la cena va in scena un incontro carbonaro a cui il ministro partecipa leggermente tirato per la giacca. Sono le 18.15 di lunedì 29 settembre quando all’hotel Alla Speranza di via del Porto 8 a San Giorgio di Nogaro dinanzi a Lupi si para Antonio Paoletti, oggi presidente della Camera di commercio di Trieste oltre che titolare di altre svariate cariche. Il nome dell’albergo sembra scelto apposta: è l’ultima a morire la speranza di Paoletti di essere il prossimo presidente dell’Autorità portuale. Lo ha confessato al Piccolo qualche mese fa, che si tratta di una sua ambizione, ammettendo comunque di non disdegnare nemmeno il ruolo di sindaco, mentre la tentata manovra di uno scambio di poltrone con Marina Monassi: lui alla Torre del Lloyd, lei a Trieste Terminal passeggeri, è stata svelata addirittura dall’Avvisatore marittimo di Genova. Per la serie: sliding doors con vista mare.
«Mi manda Marina», potrebbe aver detto Paoletti al ministro che forse visivamente stentava a riconoscerlo. Monassi l’anno scorso non aveva esitato a partecipare con uno stand dell’Autorità portuale alla Festa a Rimini di Comunione e Liberazione, movimento di cui Lupi, dopo l’eclisse di Roberto Formigoni, è oggi l’uomo politico più potente. In questo modo l’Authority triestina, unica tra tutte, era risultata anche sostenitrice della manifestazione. Sulla nomina del nuovo presidente l’ultima parola spetterà a Lupi: dovrà trovarsi però d’accordo con la presidente della Regione Debora Serracchiani e potrà pescare solo nella terna che gli sarà proposta dagli enti territoriali. Quest’ultimo però sembra un ostacolo più facilmente superabile dato che, in base all’interpretazione più comune della legge, una delle tre candidature spetta esclusivamente alla Camera di commercio.
«Mi aspetto la terna entro metà ottobre. Mi auguro che i soggetti interessati facciano la loro parte», aveva dichiarato qualche ora prima Lupi dopo essere atterrato a Ronchi. Difficile far credere dunque che l’argomento del colloquio a San Giorgio di Nogaro sia stato un altro, e non una plateale autocandidatura. A conoscenza dell’incontro diversi politici che non hanno avuto particolari remore a spiattellarlo in giro. I vertici regionali del Nuovo Centrodestra non hanno confermato, ma forse non ne erano effettivamente a conoscenza o comunque le loro parole non possono venir prese per oro colato. Ecco come hanno risposto alla domanda: «Con Lupi si è parlato anche dell’Autorità portuale di Trieste?» «Assolutamente no - afferma il coordinatore regionale di Ncd Isidoro Gottardo - questa questione non è stata trattata». «Potrei forse rispondere che con Lupi, ministro competente, non si è trattata la questione dell’Authority di Trieste? Sarebbe ridicolo - risponde invece Alessandro Colautti, capogruppo di Ncd in Consiglio regionale - è stato uno degli argomenti clou, ma certo non abbiamo fatto o pensato alcun tipo di affondo. Si è ricordato che il via libera deve essere dato anche dalla presidente della Regione che ha anche un importante incarico a livello nazionale. Nella decisione deve esserci equilibrio, lavoriamo per trovare una soluzione coerente, una personalità che sia gradita al territorio. Il nostro non è un grande partito, ma non rinunceremo a fare il nostro ruolo»
E Paoletti chi l’ha visto? «Io no - prosegue Gottardo - dopo l’assemblea siamo stati a cena, ma non a San Giorgio di Nogaro, a Marano. Con Lupi c’ero io, c’erano i consiglieri regionali compreso Dipiazza e c’era Rovis». «Paoletti è una persona molto intraprendente ma a livello individuale - aggiunge Colautti - con Lupi si sarà trattato di un incontro one to one. Di certo nessuno di noi era presente».
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