Porto, «Nomina in ritardo, danno per lo sviluppo»
«La questione dei ritardi nella nomina del commissario del porto di Trieste assume ormai rilievo nazionale, soprattutto alla luce della recente sdemanializzazione dell'area del Porto Vecchio che richiede assetti istituzionali stabili per poter decollare». Già in questa premessa vengono messi in rilievo i motivi che hanno indotto ieri la stessa segretaria generale della Cgil Susanna Camusso a scendere in campo assieme al segretario regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Belci per tentare di risolvere una questione, quella della nomina alla Torre del Lloyd del commissario Zeno D’Agostino, che è andata acquisendo contorni quasi kafkiani, nonostante continue rassicurazioni di interventi immediati alle quali qualcuno fa difficoltà a continuare a dar fede.
«Dopo settimane di attesa, con le istituzioni locali e i parlamentari triestini ridotti a fare la questua per tentare di sbloccare la situazione - fanno rilevare nella nota congiunta Camusso e Belci - questo ulteriore rinvio non solo evidenzia le modalità di una politica che appare ancora legata a vecchie e vituperate abitudini, ma rappresenta per Trieste e l'intero Friuli Venezia Giulia l'ennesimo danno alle potenzialità di sviluppo economico e alle prospettive occupazionali».
Il vuoto completo di potere all’Authority (la presidente è scaduta, il segretario generale non è stato mai nominato e quello facente funzioni ha dato le dimissioni, i dirigenti sono stati invitati a smaltire le ferie arretrate, il Comitato portuale non viene convocato) non crea solo un danno al principale polmone dell’economia cittadina, ma si riverbera per qualche verso sull’intero panorama regionale. In questo senso giunge l’invito dei due responsabili della Cgil che si rivolgono direttamente al governo nazionale. «Pensiamo occorra dire forte e chiaro - sottolinea infatti la nota - che la città e la regione non possono più attendere. La nomina del commissario è diventata una necessità improcrastinabile e chiama in causa i vertici istituzionali. È ora che il governo superi i propri ritardi e, se ci fossero, le proprie riserve dando al porto piena operatività con la nomina da tempo attesa».
Va ricordato che proprio l’altro ieri lo staff del ministro di Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi, colui che deve emanare il decreto, aveva fatto sapere che la nomina è questione di giorni e a propria volta il senatore del Pd Francesco Russo e il deputato Ettore Rosato avevano assicurato che «la situazione si sta sbloccando». (s.m.)
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