Porto di Trieste, cresce l’utile. Balzo dei container (+17%)
Il bilancio dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale si chiude con un avanzo economico di oltre sette milione di euro e un patrimonio complessivo che sfiora i 121 milioni. Il rendiconto generale è stato approvato all’unanimità dal Comitato di gestione.
Il presidente Zeno D’Agostino ha sottolineato che «l’ente dimostra di saper gestire con oculatezza il proprio patrimonio. Un lavoro di grande equilibrio che porta notevoli risultati non solo nel settore finanziario e nelle scelte degli investimenti infrastrutturali, ma anche sul fronte del lavoro e del traffico merci».
I numeri contenuti nel bilancio parlando di un avanzo di amministrazione di oltre quindici milioni di euro, per quanto riguarda invece l’avanzo economico, come detto, il documento approvato li quantifica in sette milioni di euro. A fronte di questi dati l’autority può contare su un patrimonio netto che sfiora i 121 milioni di euro grazie a un risultato di competenza che, tra impegni di spesa e accertamenti di entrata, raggiunge un fondamentale equilibrio.
I fondi che sono derivati dalla gestione del 2018 verranno utilizzati già nell’esercizio 2019 per gli investimenti necessari ai piani di sviluppo nei porti di Trieste e Monfalcone.
È positivo anche l’indicatore annuale della tempestività dei pagamenti dell’amministrazione che nel 2018 ha registrato un dato medio pari a -14 giorni rispetto alle previste scadenze contrattuali.
Per quanto riguarda la movimentazione delle merci nel primo trimestre del 2019 ci sono dati contrastanti anche se complessivamente nello scalo giuliano la situazione è stabile con 15 milioni di tonnellate di merci movimentate e una variazione positiva dello 0,12% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.
A trainare il porto sono i settori dei container e delle rinfuse solide. Nel primo caso l’incremento è stato del 17% per un totale di 188.872 Teu, per quanto riguarda invece le rinfuse solide la crescita è stata del 58,3% per un totale di 631.098 tonnellate.
Ai dati estremamente positivi di due settori ci sono da segnalare le flessione delle merci varie (-0,68%), delle rifuse liquide (-1,77%) e del comparto Ro-Ro (-24,32%). Quest’ultimo, spiega l’autorità portuale, ha subito un calo legato in particolare ai traffici dell’autostrada del mare con la Turchia. Il segno negativo interrompe un buon periodo di crescita pluriennale ed è collegato anche al forte deprezzamento della lira turca avvenuto nel corso del 2018.
In costante rafforzamento invece il traffico ferroviario che mette ancora a segno una variazione positiva a doppia cifra: +17,57% e 2.670 treni movimentati. —
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