Porto di Trieste. Boniciolli: «Quei 32 milioni sono come il Timavo»

Scetticismo dell’ex presidente dell'Authority sui soldi (riapparsi) per la piattaforma logistica e celebrati dalla Monassi: «Una barzelletta estiva»
Silvano Trieste 16/02/2012 Movimentazione merci al molo settimo
Silvano Trieste 16/02/2012 Movimentazione merci al molo settimo

«I 32 milioni sbloccati per la Piattaforma Logistica annunciati da Marina Monassi? É una barzelletta estiva raccontata da una presidente che tiene bloccato al Ministero il Piano regolatore del porto e non pubblica i nominativi di chi ha manifestato interesse per Porto Vecchio. Che credibilità può avere? Si tratta di una boutade nella calura estiva e uno spot per il ministro del Pdl Maurizio Lupi». Claudio Boniciolli, “estromesso” dalla presidenza dell’Autorità portuale due anni e mezzo fa, sostituito proprio da Marina Monassi, giudica con molta ironia il balletto di quei 32 milioni che da anni appaiono e scompaio nei bilanci dei vari governi che si sono succeduti. Questi dovrebbero andare a sommarsi ai 70 milioni che l'Autorità Portuale ha già accantonato e ai 30 che si prevede arrivino dai privati. Una storia che dura ormai da circa otto anni, come ricorda lo stesso Boniciolli.

«Alla richiesta dell’Autorità portuale da me presieduta dei 32 milioni - sottolinea - c’era stato allora un impegno da parte del Comitato costituito dal ministro Altero Matteoli di reperire la somma. Ercole Incalza, a capo della Struttura tecnica del Ministero delle infrastrutture, mi aveva assicurato che avrebbe approfondito direttamente la questione della Piattaforma logistica e che il Cipe poi avrebbe dovuto approvare la cifra». Da allora questi soldi assomigliano al Timavo, compaiono e scompaiono. A differenza del tipico fiume che poi arriva al mare, questi soldi Trieste non li ha mai visti.

«E ho molti dubbi che li possa vedere, almeno nel breve - afferma ancora Boniciolli-. Voglio raccontare un particolare. L’allora sindaco Dipiazza, all’annuncio del finanziamento, mi ha telefonato e mi ha detto con molta sincerità: caro Claudio tu sei di centrosinistra, quei 32 milioni non li vedrai mai. Cosa che poi si è puntualmente verificata nonostante le nostre pressioni a Roma. Ora una presidente voluta dal ministro Matteoli e da Tondo cerca di far credere che sono in arrivo».

Nell’ultima “apparizione” di quei 32 milioni, alla fine di maggio, Marina Monassi aveva annunciato al Comitato portuale che lo stanziamento era stato rinviato: il governo, aveva detto la presidente dell’Autorità portuale, doveva verificare l’impatto che quella somma poteva avere sul bilancio statale. Solo che il ministro Passera (Governo Monti) non ne sapeva nulla...

«É il caso di prendere atto di questa baraonda - aggiunge Boniciolli - in cui tutto si svolge nel segreto di alcune stanze, magari con la presenze di enormi cani... Un casta che non sa come e cosa decidere. E poi guardiamo alla politica locale. Il sindaco e il presidente della Provincia si sono mai mossi per sbloccare quel finanziamento? Qui parliamo di fantasmi. Ora c’è Debora Serracchiani che sembra si stia interessando». La presidente della Regione nei giorni scorsi aveva riferito di aver chiesto informazioni al Governo, tra le altre cose, sui finanziamenti per la Piattaforma Logistica e di essere in attesa di risposta. A questo punto non è chiaro però se la notizia diffusa dalla Monassi possa essere considerata anche la risposta che si aspettava la Serracchiani dal ministro Lupi o da quello dell’Economia.

«Ripeto - dice infine Boniciolli -, l’annuncio della Monassi è folklore, una barzelletta estiva. Dei 32 milioni ne parleremo ancora». Appuntamento alla prossima puntata.

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