Porto, D’Agostino sarà il commissario prima di diventare presidente
Zeno D’Agostino sarà nominato nel giro di qualche giorno commissario dell’Autorità portuale di Trieste. Non sarà però un commissario qualunque, di quelli temuti da pressoché tutti gli operatori e amministratori politici, perché questo ruolo, che comunque potrebbe occupare per un tempo non estremamente breve, sarà propedeutico alla sua “investitura” a presidente. Sarebbe questa la strategia concordata tra il ministro di Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e la governatrice Debora Serracchiani anche nella sua veste di delegato nazionale alle Infrastrutture del Partito democratico. Lo schema così deciso è trapelato ieri dopo l’audizione indetta dallo stesso ministro dei tre candidati: oltre a D’Agostino che è manager dell’interporto Quadrante Europa di Verona, che è stato proposto dai Comuni di Trieste e di Muggia e che da subito è apparso come il favorito, anche Nereo Marcucci presidente nazionale di Confetra citato dalla Provincia e Antonio Gurrieri, dirigente dell’Authority triestina proposto dalla Camera di commercio.
«Ho molta fiducia che il prossimo presidente dell’Autorità portuale di Trieste possa essere Zeno D’Agostino», ha affermato ieri Serracchiani. In realtà sembra che la questione del porto di Trieste sia stata esaminata da Serracchiani e Lupi in due diversi incontri e la soluzione vera sarebbe stata tratteggiata già nella riunione tenutasi il 23 dicembre alla quale ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Sarebbe stato infatti lo stesso premier Matteo Renzi a premere per la soluzione del commissariamento di tutte le Autorità portuali in scadenza (qualcosa di analogo dovrebbe accadere in questi giorni ad esempio anche per Cagliari) in attesa che venga varata la riforma generale dei porti che prevede anche l’accorpamento di alcune Autorità portuali, oltre a nuove regole per la governance con la sparizione del sistema delle terne, e l’introduzione della nomina diretta dei vertici da parte del ministro il che consentirà poi, a meno che nel frattempo non cada il Governo, di “trasformare” direttamente D’Agostino da commissario a presidente.
La questione porto di Trieste inoltre era sul tavolo assieme a una fitta serie di nomine riguardanti per esempio anche il commissario della tratta ferroviaria Venezia-Trieste e le concessioni autostradali in scadenza. Tutto ciò ha fatto perdere ulteriore tempo e in questa situazione probabilmente la soluzione commissario si è resa necessaria anche in quanto il mandato di Marina Monassi al vertice della Torre del Lloyd scade già il 19 gennaio e la proroga tecnica non può superare i 45 giorni, mentre l’insediamento di un nuovo presidente deve fare anche un percorso parlamentare con passaggio nelle Commissioni Trasporti di Camera e Senato. Non così invece per il commissario anche se non è ancora chiaro se la nomina avverrà con un semplice decreto del ministro Lupi, oppure se dovrà passare in Consiglio dei ministri. Comunque sia, l’arrivo di D’Agostino a Trieste viene dato per estremamente probabile già prima della fine del mese.
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