Porto, cambio della guardia: D’Agostino commissario

Ieri a Roma il passaggio di consegne con la presidente uscente Monassi di fronte al ministro Lupi. Insediamento alla Torre del Lloyd il 24 febbraio
Da sinistra: Marina Monassi, il ministro Maurizio Lupi e Zeno D'Agostino
Da sinistra: Marina Monassi, il ministro Maurizio Lupi e Zeno D'Agostino

«Tante le sfide che abbiamo davanti» per raggiungere «performance e numeri sempre più positivi». Zeno D'Agostino è stato nominato ieri da Maurizio Lupi, commissario con pieni poteri dell'Autorità portuale di Trieste. Assumerà l’incarico martedì 24 febbraio, ma già in conferenza stampa al ministero delle Infrastrutture a Roma, traccia il suo programma.

«Vanno portate avanti e ultimate - dice - le procedure con la Comunità europea» ma, più di ogni altra cosa, «la vera sfida che abbiamo di fronte è l'integrazione tra i porti italiani per migliorare la competitività del sistema a livello internazionale». Per quanto riguarda Trieste, una sfida che D'Agostino definisce «allettante» è quella di realizzare un'integrazione «tra porti, interporti e retroporti perché nella realtà triestina, e più in generale in quella del Nordest e del Friuli Venezia Giulia, ci sono delle sinergie interessantissime che il porto di Trieste può portare avanti per diventare sempre più competitivo».

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La scelta di nominare D'Agostino è stata condivisa sia dalla Regione Friuli Venezia Giulia sia dal sindaco di Trieste «a dimostrazione che quando vengono indicati professionisti non si può che essere d'accordo», dice il ministro Lupi, sottolineando «l'esperienza nel settore» che negli anni ha accumulato il nuovo commissario, già direttore generale dell'Interporto di Bologna, segretario generale dell'Autorità Portuale di Napoli, e responsabile strategie, sviluppo e marketing dell'Interporto di Verona.

Il ministro precisa che la decisione di nominare un commissario è dettata dal fatto di non voler aspettare l'entrata in vigore della riforma dei porti ma a D'Agostino sono stati assegnati comunque i pieni poteri.

Lupi inoltre si dice «sorpreso per l'agitazione sentita sui territori» in questo periodo di transizione: «Non ne capisco i motivi perché, come si è sempre fatto, è stata stabilita una proroga tecnica di 45 giorni e il mandato di Monassi è scaduto il 19 gennaio scorso, quindi siamo nei tempi». Si tratta di una procedura «sempre utilizzata e la normale amministrazione non è stata penalizzata.

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Ciò che a noi interessava di più - prosegue il ministro - era che l'avvicendamento fosse di grande professionalità in favore delle sviluppo dell'Autorità portuale indipendentemente dalle discussioni politiche».

La nomina di Zeno D'Agostino, sottolinea ancora Lupi, «è in continuità con «l'ottimo lavoro» svolto dalla presidente uscente Monassi che «ha consentito al porto di Trieste di essere di nuovo un grande hub, un punto di riferimento nel mare Adriatico, un grande porto in Italia che si confronta e compete con i porti del Nord».

Tra il 2012 e il 2014, rileva il ministro, «la movimentazione di teu è cresciuta del 30% passando da 408 mila a 510 mila. È un dato, sottolinea Lupi, «che dimostra la dinamicità» del porto e il lavoro che è stato fatto, mentre «adesso abbiamo nuove sfide».

Nell'evidenziare i grandi investimenti fatti in questi ultimi anni, il presidente uscente Monassi sottolinea come «l'azienda sia sana e in buona salute» e che «da quattro anni registra un avanzo di bilancio». Con D'Agostino, aggiunge, «effettueremo il passaggio di consegne e avrà tutta la mia assistenza e il mio sostegno».

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