Portavano alcol e droga in carcere a Gorizia, denunciati due secondini
GORIZIA. Due agenti della polizia penitenziaria, in cambio di tornaconto economico, si erano accordati con i familiari di alcuni detenuti al fine di introdurre nel carcere di Gorizia di via Barzellini alcolici, schede telefoniche e sostanze stupefacenti che ricevevano dai parenti medesimi e trasportavano all'interno del penitenziario tra i propri effetti personali, consegnando poi il materiale ai detenuti interessati.
È quanto ha portato alla luce l'indagine denominata Cella 27, coordinata e diretta dai pm della Procura della Repubblica di Gorizia Claudia Danelon, in prima battuta e Ilaria Iozzi nel prosieguo, e sviluppata dai carabinieri del nucleo investigativo di Udine in collaborazione con i colleghi del comando provinciale isontino.
Nel corso dell'attività investigativa sono stati effettuati alcuni sequestri dei citati materiali, la cui detenzione è assolutamente vietata a soggetti detenuti, acquisendo circostanziati elementi di prova che hanno consentito di ottenere dal gip del Tribunale di Gorizia la misura della custodia cautelare in carcere per il fornitore degli stupefacenti, dimorante a Monfalcone e gravato da plurimi pregiudizi penali, nonché la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per i sopra citati due agenti e per due donne, accertate compartecipi al traffico illecito.
Il monfalconese è stato tradotto in carcere e sono state notificate agli ulteriori quattro soggetti le misure loro irrogate.
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