Popovic e Bossman parlano inglese: multati
CAPODISTRIA. Cosa hanno in comune un titolo sulla prima pagina dell’ultimo numero del foglio del Comune di Capodistria e un recente discorso del sindaco di Pirano? Come mai hanno provocato entrambi, nei giorni scorsi, una serie di reazioni pubbliche? Ebbene, i redattori del giornale e il sindaco Peter Bossman hanno usato entrambi l’inglese. In questo modo, secondo i puristi della lingua, avrebbero violato le norme della Legge sui media e della Legge sull’uso pubblico dello sloveno.
Entrambi ora rischiano una multa. Ma vediamo più da vicino le due infrazioni. Il giornale del comune di Capodistria, “Mok–Koper”, ha pubblicato in prima pagina del suo ultimo numero un collage di immagini degli avvenimenti estivi in città, accompagnandoli con il titolo “We feel Koper” (Noi sentiamo Capodistria), parafrasando dunque lo slogan principale del turismo sloveno, “I feel Slovenia” .
Il sindaco di Pirano Peter Bossman, invece, in un intervento preregistrato e proposto al pubblico in occasione dell’inaugurazione di una scultura dedicata a Dragan Sakan – uno dei pionieri del design pubblicitario nell’ex Jugoslavia – ha fatto soltanto i saluti in sloveno e italiano, mentre il grosso del discorso lo ha pronunciato in inglese. Sul primo episodio si è già mossa l’ispettrice capo del Ministero della cultura Tamara Javornik. La legge sui media, ha spiegato alle “Primorske Novice” – che hanno dedicato alla questione un’intera pagina – stabilisce che un editore registrato in Slovenia ha l’obbligo di diffusione dei contenuti mediatici in sloveno, oppure accompagnati da una traduzione.
Solo le pubblicazioni dedicate esclusivamente a un pubblico parlante un’altra lingua – può trattarsi di una minoranza nazionale ma anche di un target commerciale, come per esempio i turisti stranieri - possono essere diffuse in una lingua diversa dallo sloveno. Contro l’editore del foglio del Comune di Capodistria pertanto ci saranno probabilmente dei provvedimenti. La multa, in questi casi, può andare da 834 a 62mila euro. La redattrice del foglio Andreja Cmaj Fakin non ritiene però il titolo contestato per niente problematico: ricalca lo slogan del turismo sloveno e, sempre secondo la Cmaj Fakin, sarebbe comprensibilissimo anche per la stragrande maggioranza dei capodistriani.
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