Ponti sulle Rive di Trieste, rilievi anti-sismici e ciclabile chiusa per riavviare la riqualificazione
TRIESTE Riprende il gradualissimo cammino amministrativo per arrivare alla sistemazione dei ponti sulle Rive, che da tempo soffrono di un ammaloramento da vecchiaia che ha motivato misure restrittive alla circolazione.
Comune e progettista, la Serteco dell’ingegnere udinese Enrico Beltrame, si sono accordati affinché vengano svolte indagini geognostiche al “ponte Bianco”, quello più vicino al mare: se ne occuperà il geologo Paolo Marsich.
Il dirigente della Mobilità, Andrea de Walderstein, ha emesso un’ordinanza, su richiesta del collega Gustavo Zandanel, per cui, onde agevolare i sondaggi, sarà chiusa per un paio di settimane la pista ciclabile laddove essa attraversa il ponte. In notturna - precisa l’assessore Babuder - saranno effettuati i rilievi anti-sismici. I pedoni potranno attraversare l’infrastruttura utilizzando i marciapiedi, che probabilmente saranno protetti da apposite barriere.
Le indagini geognostiche - secondo quanto ha riferito Zandanel - dovrebbero iniziare la prossima settimana e i risultati delle perforazioni saranno poi posti all’attenzione di Beltrame per l’attività progettuale. Babuder spera che questa fase preparatoria dell’intervento si esaurisca in estate, così da procedere con la gara per l’affidamento delle opere, consistenti nell’applicazione di una soletta di cemento destinata a rafforzare il piano stradale.
Un anno di lavori
Espletata la gara, la prospettiva temporale è un anno di lavori, da articolare su tre lotti per evitare la chiusura delle Rive: se tutto va bene, si terminerà entro la fine del 2025.
Il finanziamento del cantiere è garantito da un contributo della Regione Fvg che deriva dall’assestamento 2023: erano in tutto 5,5 milioni, di cui 3 destinati alle Rive e 2,5 allo scavalcamento del rio Spinoleto su via Brigata Casale.
Perché e dove sono deviati i mezzi pesanti
Nell’estate 2023 si pensava a una tempistica più concentrata, tale che si potesse andare in gara all’avvio del 2024, ma così non è stato. La preoccupazione di Babuder riguarda il traffico pesante, che viene spostato, a seconda di dove si arrivi, sulla direttrice via Milano-Coroneo-Fabio Severo o sulla Mercatovecchio-Teatro romano, in quanto il duplice ponte sulle Rive non regge i carichi pesanti. Ma questo incide sulla circolazione urbana e sugli umori dei residenti.
Da ricordare che progetto/esecuzione hanno una caratterizzazione “terrestre” e non è stato invece preso in considerazione il cantiere “acqueo” con palancole e zatteroni, previsto nella prima e sfortunata esperienza di risanamento condotta in base all’idea sviluppata dall’ingegner Mario Smrekar nel 2018.
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