Ponterosso: terzo ponte e più aree pedonali

Un mese di esperimento: se convincerà i triestini diventerà definitivo
Un ponte pedonale di 48 metri, di cui trenta di «luce netta» sull’acqua, taglierà tra due mesi il canale di Ponterosso: collegherà via Cassa di Risparmio e via Trento lungo quell’ideale asse interno alle Rive, tra la Stazione e piazza della Borsa, che attende di essere «rivitalizzato» dal punto di vista urbanistico. Si tratta di una struttura provvisoria, in metallo verniciato di verde, che sarà realizzata dal Genio pontieri di Piacenza alla vigilia dell’adunata dell’Associazione genieri e trasmettitori d’Italia, in programma a Trieste l’11 e 12 aprile.


Il «Bailey» non verrà smontato subito dopo il raduno ma resterà al suo posto per circa un mese, fino a domenica 4 maggio, a Bavisela conclusa. Dall’«esercitazione» del Genio militare sul canale, in occcasione della quale sono state invitate tutte le scuole della città, nascerà quindi un periodo di «prove generali» per tastare il giudizio dei triestini in vista di un ampliamento delle aree pedonali nella zona. Se piacerà, diventerà definitivo.


IL PONTE DEFINITIVO
Non più un «Bailey», a quel punto, ma una struttura compatibile dal punto di vista estetico rispetto alla cornice architettonica di Ponterosso. Una simile eventualità darebbe così corpo a un’idea che, nel dibattito sulla mobilità cittadina, tiene banco da quattro anni e che risulta peraltro inserita nel programma di riqualificazione dei Borghi Giuseppino e Teresiano, varato dodici mesi fa dal Consiglio comunale, per una partita da nove milioni di euro.


LE PEDONALIZZZAZIONI
Non solo. La prospettiva di un ponte a metà canale s’intreccia con il piano di riqualificazione di piazza Ponterosso, ora in fase progettuale, che dovrebbe partire dopo l’estate e che durerà un anno, lasciando in dote il vecchio masegno al posto del parcheggio e la pedonalizzazione di via Bellini e via Genova fra via S. Spiridione e via Cassa di Risparmio. In mezzo via Roma, che continuerà ad essere il principale asse di scorrimento per auto e bus. L’intendimento della giunta Dipiazza, infatti, è di far nascere un ponte esclusivamente pedonale, per agevolare il passaggio del canale con una terza alternativa, intermedia rispetto alle Rive e alla stessa via Roma, che distano più di duecento metri.


La funzionalità del nuovo collegamento non dovrebbe venir estesa ai mezzi pubblici, come veniva invece prospettato nella bozza Camus sul piano del traffico, datata 2005, con l’obiettivo di pedonalizzare totalmente via Roma. «L’idea del terzo ponte non incide sulle ipotesi del piano del traffico, perché punta sull’aspetto della progressiva pedonalizzazione dell’area con la riqualificazione dei marciapiedi di via Trento e via Cassa di Risparmio fino a piazza della Borsa, che a sua volta diventerà pedonale». A precisarlo è l’assessore Franco Bandelli, che proprio ieri, come assessore ai lavori pubblici e al coordinamento eventi, ha ricevuto in giunta il via libera all’intesa con l’Associazione genieri e trasmettitori d’Italia. La competenza sul piano del traffico è invece dell’assessore Maurizio Bucci, che ieri non è stato possibile contattare.


LA PROVA
«Un ponte che potesse diventare un test - spiega Bandelli - è frutto di una proposta accolta dall’Associazione genieri. Stiamo già studiando con l’assessore alla comunicazione Greco la possibilità di coinvolgere la cittadinanza nel periodo in cui ci sarà il ”Bailey”, magari con un ufficio mobile che distribuirà e raccoglierà questionari sul grado d’apprezzamento di un’eventuale soluzione definitiva. Se questa sarà gradita allora lanceremo un concorso di progettazione che tenga conto dei vincoli della Soprintendenza. Per la posa della struttura provvisoria sono già state attivate le procedure per le varie autorizzazioni, tra cui quella dell’Autorità portuale, il cui direttore della sezione demanio Cuomo ci ha già anticipato un ok informale».


IL TRAFFICO
Un ponte definitivo, ribadisce Bandelli, non sarebbe però finalizzato «né a una pedonalizzazione completa dell’asse via Cassa di Risparmio-via Trento, né a uno spostamento della viabilità per liberare via Roma». Del piano del traffico, in realtà, non si discuterà fino ad elezioni regionali concluse, cioé fino alla prossima estate. Il «Bailey» intanto sarà un test. «Quel ponte - così Roberto Camus, preside della facoltà di Ingegneria e papà della bozza - è una delle opere che avevamo già giudicato opportune per il rilancio del Borgo Teresiano. Un collegamento più vicino a via Roma tra la Stazione e piazza della Borsa porterebbbe in tempi brevi a un rifiorire di attività lungo quelle strade. La cosa potrebbe diventare ancor più attraente se quell’asse fosse percorso dai bus, nell’ottica della pedonalizzazione di via Roma». Il piano di pedonalizzazione di via Bellini e via Genova, tra via Cassa di Risparmio e via S. Spiridione, riceve il placet di Camus: «Sono by-pass di scarso traffico, quindi ben venga la loro chiusura».


IL RADUNO
In attesa di questi esperimenti Trieste si prepara ad accogliere il raduno dell’Associazione genieri e trasmettitori. Un evento che manca dalla città dal 1934 e il cui ritorno consente proprio la posa del terzo ponte provvisorio. Un ponte che - spiega il presidente pro tempore della sezione triestina, Evangelista De Bernardis - «testimonierà come il maresciallo Daniele Paladini (vittima di un atttentato a Kabul a novembre, ndr) non sia morto invano». La struttura, infatti, sarà a cura del Secondo reggimento Genio pontieri di Piacenza, cui apparteneva Paladini.

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