Ponterosso in balia delle raffiche di bora, due container nel canale
TRIESTE. Le forti raffiche di vento hanno costretto i pompieri a intervenire in Ponterosso, di fronte a palazzo Gopcevich, per il recupero di due grandi container scivolati nel canale. A partire dalle 7.30 di sabato 13 febbraio, i vigili del fuoco sono riusciti con l’aiuto dell’autogrù a recuperare le due piccole strutture nel giro di tre ore: erano state piazzate di recente sulla sponda di via Bellini per il cantiere di manutenzione delle arcate dei ponti Bianco e Verde, ancora in fase d’allestimento.
La ditta appaltatrice dei lavori, la Pertot ecologia, usava i due box come spogliatoi, uffici e magazzini. I pompieri hanno constatato che erano soltanto appoggiati a terra e sprovvisti quindi di un ancoraggio. Un terzo, fortunatamente, è rimasto saldo, trattenuto da un tubo di ferro fissato al bordo del canale. Per impedire che facesse la stessa fine degli altri, durante l’intervento i pompieri lo hanno fissato con una cima a una jeep del Corpo.
«Normalmente per agganciarli a terra si fora il selciato, ma in questo caso non è stato possibile perché la pavimentazione ha un vincolo monumentale – spiega Fabio Radanich, direttore dei lavori e responsabile di sicurezza del cantiere -. I container sono stati zavorrati, ma non si attendeva una bora così forte. Dobbiamo fare una riunione per capire come ancorarli, visto che dobbiamo operare in loco per sei mesi. Nonostante sia il più ventoso, per il cantiere dobbiamo utilizzare per forza il lato di via Bellini, perché siamo vincolati dall’utilizzo dell'impianto elettrico di palazzo Carciotti».
Sul posto, dov’era presente anche la Capitaneria di porto, è intervenuta una decina di vigili del fuoco con sei mezzi, tra cui specialisti sommozzatori che hanno avvicinato all’autogrù le due strutture finite nel canale, grazie anche all’esperto gruista. Il primo container è stato recuperato con meno difficoltà del secondo. Quest’ultimo infatti è andato a incastrarsi sotto l’arcata del ponte Bianco dopo essere stato legato in acqua. Il terzo contenitore ,quello rimasto a riva, è stato legato in via Bellini a delle bitte e a dei pali dell’illuminazione dagli uomini della Pertot ecologia.
Gli altri due box invece sono stati ancorati in via Rossini con due cavi in acciaio evidenziati e delimitati per i passanti. —
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