Ponte sul canale un altro sì: più vicino il via al cantiere
Un altro passo avanti - non ancora l’ultimo - verso la realizzazione del nuovo ponte sul canale. Il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva con cui il consorzio veneto rimasto escluso dalla gara d’appalto per la realizzazione della passerella in Ponterosso (vinta da un raggruppamento veneto-friulano) aveva tentato di rientrare in gioco, dopo essersi visto l’estate scorsa bocciare il ricorso presentato al Tar.
A comunicarlo è stato lo stesso sindaco Roberto Cosolini, che ha fatto il punto della situazione l’altra sera in Consiglio comunale. E non lo ha fatto citando soltanto la sospensiva rigettata. Cosolini ha anche dato conto del parere legale che lo stesso Comune ha voluto acquisire «sulla questione dei rapporti con la Soprintendenza - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Elena Marchigiani - e della correttezza dell’intero procedimento fin qui adottato dall’amministrazione». «Tutto totalmente legittimo», sintetizza Cosolini. Il parere in questione riguardava in primo luogo il “giallo” dell’iter autorizzativo da parte della Soprintendenza, gonfiatosi nel tempo al punto da indurre il Comune a “blindarsi” con un parere che lo mettesse al riparo da sorprese. La storia: al nulla osta «per cinque anni rinnovabili» concesso dall’allora direttore regionale ai Beni culturali Roberto Di Paola, l’ex sindaco Dipiazza aveva opposto il rifiuto a spendere 750mila euro di soldi pubblici per un’opera a tempo. Di qui il nuovo sì - stavolta incondizionato - di Di Paola, al quale però in tempi recentissimi è seguita la presa di posizione del soprintendente Luca Rinaldi che ha segnalato come l’autorizzazione in questione non fosse arrivata dal suo ufficio, pur competente in materia. Dall’ingarbugliata vicenda l’esigenza del parere legale redatto positivamente, come detto, per il Comune.
È l’altro fronte, dunque, quello sul quale ora il Municipio attende l’ultimo pronunciamento prima di dare il via effettivo ai lavori. «Aspettiamo informazioni sul giudizio di merito» che dai giudici di Roma arriverà, aggiunge Marchigiani, e che salvo sorprese dovrebbe confermare la linea fin qui tenuta dal Tribunale amministrativo sull’inammissibilità del ricorso proposto dal consorzio escluso per non avere presentato un’autocertifiazione richiesta dal Codice degli appalti in materia di contributi previdenziali per gli operai.
Solo quando anche quest’ultimo tassello andrà a posto «porteremo la materia in giunta per prendere una decisione definitiva sul come procedere», dice Marchigiani. Anche se «è ovvio che c’è una predisposizione a pronunciare il sì definitivo», ribadisce l’assessore. Un sì che darebbe il via «forse già a dicembre» al cantiere della durata prevista di cento giorni. Del resto già Cosolini tempo fa aveva fatto presente di non essere d’accordo con la passerella sul Canale, ma di avere trovato un procedimento in materia già pienamente avviato. E poi, ribadisce ora, «tutti devono essere consapevoli che eventuali modifiche decisionali avrebbero come conseguenza un contenzioso con l’impresa che ha vinto la gara d’appalto; e in secondo luogo la perdita dei finanziamenti (ai 750mila euro del Comune si aggiunge mezzo milione dallo Stato) che il ministero dell’Ambiente ha accantonato sì, ma come vincolati». Con buona pace del Comitato sorto di recente che, dopo avere raccolto le firme utili a presentare una petizione da discutere in Comune, vorrebbe appunto vedere destinati quei soldi pubblici ad altre realizzazioni in materia di mobilità sostenibile. E con grande soddisfazione di Un’altra Trieste, che con Franco Bandelli e Alessia Rosolen, commentando le dichiarazioni fatte dal sindaco in aula, rimarca come sia ora improponibile «ogni possibile scusa per rimandare ancora l’inizio dei lavori».(p.b.)
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