Ponte di Veglia, annullato il pedaggio

In vigore a partire dal 15 giugno. L’iniziativa del governo accelerata dalla crisi turistica innescata dalla pandemia
Una panoramica del Ponte di Veglia già Ponte Tito storica infrastruttura quarnerina
Una panoramica del Ponte di Veglia già Ponte Tito storica infrastruttura quarnerina

FIUME La notizia è ufficiale, diffusa dal ministro croato della Marineria, Trasporti e Infrastrutture, il quarnerino Oleg Butković: «Su delibera del governo, ci sarà prossimamente la fusione tra due imprese pubbliche, la Società autostradale croata e la Società autostradale Fiume–Zagabria, atto che creerà i presupposti per abolire il pedaggio del ponte di Veglia che scattera dal prossimo 15 giugno». Butković, ex sindaco di Novi Vinodolski (cittadina a 40 km a sud-est di Fiume), ha così confermato quanto si mormorava negli ultimi giorni, ovvero la soppressione del pedaggio per attraversare il ponte che unisce la terraferma e l’isola nordadriatica di Veglia, l’unico ponte a pagamento in Croazia.

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Lungo 1.430 metri e inaugurato nel luglio del 1980, l’ex ponte Tito (il presidente jugoslavo era deceduto due mesi prima) era stato costruito grazie sia alle donazioni dei cittadini, il cosiddetto autocontributo popolare, sia a un prestito che era stato estinto dieci anni dopo. Da allora, era il 1990, la maestosa struttura era diventata la classica gallina dalle uova d’oro, garantendo allo Stato croato entrate annue per 50 milioni di kune, circa 6 milioni e 616 mila euro, mentre per la sua manutenzione e investimenti vari la spesa non ha mai superato i 15 milioni di kune, sui 2 milioni di euro.

Attraversato annualmente in media da circa 4 milioni di veicoli, il ponte non è a pagamento unicamente per gli abitanti delle isole di Veglia, Cherso, Lussino ed Arbe, mentre tutti gli altri devono sborsare – passaggio andata e ritorno - da un minimo di 21 (motocicli) ad un massimo di 138 kune (autoarticolati), cioé da 2,8 a 18,3 euro. I conducenti di auto pagano per il pedaggio 35 kune (4,6 euro). Fino al 2007, la concessione del ponte era in mano alla Società autostradale croata, le Hrvatske autoceste, mentre da quell’anno è affidata alla Società autostradale Fiume–Zagabria, l’Autocesta Rijeka–Zagreb.

Ora le due aziende pubbliche, il cui titolare è la Repubblica di Croazia, saranno accorpate in un’unica impresa, il che permetterà a Zagabria di poter contare su considerevoli risparmi, considerato che assieme alla terza realtà pubblica nel campo dell’infrastruttura stradale, le Hrvatske ceste, le loro esposizioni creditizie ammontano a 5 miliardi di euro. La decisione del governo ha rievuto un’accelerata anche alla luce di garantire il miglior afflusso alle sue coste dai tanto acclamati turisti di questa maledetta stagione rovinata dal virus. —

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