Ponte di Sabbioncello, via libera da Bruxelles

Varato il cofinanziamento della struttura che collegherà l’area dalmata al resto della Croazia: pronta entro il 2022

SPALATO Potente accelerata, e si tratta di quella decisiva, per il progetto del megaponte di Sabbioncello (Peljesac in croato), nella Dalmazia meridionale. La Commissione europea ha accettato il cofinanziamento dei lavori di costruzione dell'imponente struttura, che sarà lunga 2 chilometri e 400 metri e andrà a collegare la penisola di Sabbioncello e la dirimpettaia costa.

Ponte di Sabbioncello: da Bruxelles arriva il primo ok al progetto

L’importanza del ponte sta anche nel fatto che permetterà a questa porzione della Dalmazia di essere direttamente collegata al resto della Croazia bypassando la Bosnia ed Erzegovina, per l'esattezza il suo unico sbocco al mare Adriatico, quello di Neum.

È stato il commissario europeo per la Politica regionale, la romena Corina Cretu, a confermare ufficialmente che Bruxelles ha dato disco verde al cofinanziamento nella misura di 357 milioni di euro a fondo perduto. «Posso dire che mercoledì 7 giugno - ha dichiarato Cretu ai giornalisti croati - si terrà a Bruxelles la cerimonia solenne della firma del documento di cofinanziamento del progetto.

Lo studio di fattibilità sta per ottenere l'approvazione definitiva, secondo il nostro parere si tratta di un buono studio ed è stato peraltro formulato assieme alla Banca europea per gli Investimenti.

Ponte di Sabbioncello 12 le imprese in gara per il maxicantiere

Sono grata a Croazia e Bosnia ed Erzegovina - ha proseguito Cretu - per avere superato le contrapposizioni relative al progetto, accettando che venisse realizzato» al termine di una serie di trattative che sono proseguite per anni in un lungo periodo di stop-and-go.

I costi del ponte, che comprendono anche la realizzazione delle strade di accesso e della tangenziale di Stagno, salgono fino a toccare i 430,2 milioni di euro. Come già detto, la gran parte dei lavori sarà finanziata dall'Unione europea, mentre i rimanenti 73 milioni di euro arriveranno dalle casse statali croate.

Si tratta di una grande vittoria per Zagabria, che è riuscita a convincere l'Europa comunitaria in merito alla necessità di dare vita a quello che è il più grande progetto infrastrutturale in Croazia e in questa parte dei Balcani. Uomini e mezzi si metteranno in moto il prossimo autunno, di modo che il ponte stando al cronoprogramma dei lavori dovrebbe risultare percorribile entro il 2021 o al più tardi nel 2022.

Ponte di Sabbioncello Costruzione al via il prossimo autunno

Il premier croato Andrej Plenković (Hdz, centrodestra) ha parlato della cerimonia di firma in programma a Bruxelles a metà della settimana prossima: «È un ponte di cui si parla ormai dal 2003 - ha aggiunto il primo ministro - e che finalmente diventerà realtà in capo a quattro o cinque anni, grazie alla nostra testardaggine e al forte sostegno di Bruxelles.

Ci sono stati in passato forti contrasti in merito al progetto, ritenuto estremamente costoso in Croazia e dannoso per l’ambiente nel braccio di mare bosniaco-erzegovese. I contrasti sono stati superati, almeno per quanto riguarda Sarajevo, e dunque i lavori potranno cominciare dopo la fine di questa stagione estiva».

Era da tempo, praticamente dalla disgregazione della Jugoslavia nel 1991, che i dalmati puntavano fortemente sul ponte di Sabbioncello (una sorta di ponte sullo stretto di Messina in versione croata) per evitare l'attraversamento del corridoio di Neum. Qui i controlli alla frontiera non sono propriamente elastici e con l'entrata in vigore di Schengen sono destinati a diventare ancora più rigidi. Il ponte contribuirà a superare il problema.

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