Ponte di Sabbioncello Costruzione al via il prossimo autunno

L’annuncio del ministro. Zagabria attende da Bruxelles l’ok al cofinanziamento. Costo del progetto: 233 milioni
Di Andrea Marsanich

FIUME. Se ne parla da ormai più di dieci anni, e risale al luglio del 2015 l’ultimo annuncio di inizio imminente dei lavori dato dal governo allora in carica. Annuncio puntualmente disatteso. Ma ora, con l’esecutivo guidato da Andrej Plenkovi„, la questione del ponte di Sabbioncello torna alla ribalta. Gli interrogativi - a quanto pare - sono stati sciolti dal ministro della Marineria, Trasporti e Infrastrutture, Oleg Butkovi„. «I lavori di costruzione del ponte di Sabbioncello, in Dalmazia - ha dichiarato - dovrebbero cominciare nell'autunno dell'anno prossimo». Non c'è ancora una data precisa, ma il ministro ha indicato dunque il periodo in cui dovrebbe avere inizio la realizzazione di uno tra i maggiori progetti infrastrutturali in Croazia. L’infrastruttura è destinata a unire al resto del Paese il lembo della regione di Dubrovnik (Ragusa), attualmente "tagliata fuori" dalla Bosnia-Erzegovina con l’unico lembo di quest’ultima in Adriatico, ossia la baia del porto di Neum.

Avversata da più parti in Croazia, soprattutto da ambientalisti, partiti e da una ampia fetta dell'opinione pubblica nazionale (il ponte secondo le critiche sarebbe inutile e troppo costoso), l'opera potrebbe ottenere il cofinanziamento dell'Unione europea, della quale la Croazia è membro dal primo luglio 2013. L'ostacolo Bosnia-Erzegoinva è stato superato tempo fa, dopo anni di contrasti e proprio nel momento in cui Zagabria ha promesso che Sarajevo potrà avere - nonostante il ponte - il libero accesso al mare aperto.

Lungo 2,4 metri, largo 22,4 e con una superficie complessiva di 54mila metri quadrati, il "gigante" della penisola di Sabbioncello avrà in effetti un costo rilevante. Secondo le stime degli esperti saranno necessari almeno un miliardo e 750 milioni di kune, pari a circa 233 milioni di euro. Una cifra decisamente insopportabile per le casse statali croate: per questo Zagabria si è rivolta a Bruxelles, proponendone il finanziamento congiunto.

In questi mesi nella capitale croata è in corso la procedura per ottenere il placet della Commissione europea al cofinanziamento. Si tratterebbe di mezzi a fondo perduto. Il governo Plenkovi„ e l'azienda pubblica Hrvatske ceste (Strade croate), cui è affidato il progetto, hanno un piano ben preciso: ricevere tra il 70 e l'80% del denaro da Bruxelles. Va ricordato che l’Unione europea può finanziare un progetto nella misura massima dell'85%.

Giorni fa il progetto ha avuto l'attesa accelerata dopo che è stato respinto il ricorso avanzato da una piccola ditta spalatina, la Snaga vjetra, in merito alla documentazione per la gara d' appalto. Archiviato l'appello, a partire dal 2 dicembre si potrà procedere alla due diligence, ovvero all'indagine finalizzata alla raccolta e alla verifica di tutte le informazioni atte a valutare le attività delle aziende che si candidano a realizzazione la struttura. I controlli dovrebbero continuare fino alla fine di gennaio, in modo da arrivare a definire una rosa di nomi dai quali discenderà la scelta definitva. Il concorso è aperto dunque fino al prossimo 2 dicembre e tra le condizioni poste alle imprese candidate vi è l'obbligo di presentare la lista delle opere edili realizzate negli ultimi vent’anni. Dovranno inoltre dimostrare di avere esperienze nell'approntamento di ponti dalle caratteristiche praticamente identiche a quello di Sabbioncello.

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