Ponte di Sabbioncello Cina, Austria e Italia in gara al rush finale

Entro il 15 la scelta per l’appalto. Dalla compagnia asiatica l’offerta più bassa per la costruzione della megastruttura
SPALATO. È ormai alla stretta finale l’iter che porterà alla scelta dell'impresa che sarà chiamata a realizzare il più rilevante progetto infrastrutturale di sempre in Croazia, cioè il ponte di Sabbioncello, nel Sud della Dalmazia. Entro il 15 gennaio, come ha confermato l’azienda pubblica Hrvatske ceste (Strade croate), la commissione competente accetterà una delle tre offerte pervenute nell’ambito della gara internazionale indetta.


Anche se a Zagabria ovviamente tutti preferiscono mantenere il silenzio sul tema, buone opportunità di imporsi paiono spettare al momento al consorzio cinese China Road and Bridge Corporation, per il fatto di avere presentato un’offerta del valore di 2,6 miliardi di kune, circa 350 milioni di euro. Si tratta della cifra più bassa visto che quanto messo sul tavolo dal consorzio italo–turco guidato dall'Astaldi ammonta a 3,19 miliardi di kune (429 milioni di euro), mentre l’austriaca Strabag ha proposto di costruire il megaponte per 3,28 miliardi di kune (441 milioni di euro).


È dunque quella dell’offerta più conveniente la carta che si gioca la compagnia cinese, che fra l’altro nel curriculum conta anche la realizzazione di due tra i più grandi ponti al mondo, l'Hangzhou (35,7 chilometri) e il Donghai (32,5). Va sottolineato comunque che tanto Astaldi quanto Strabag sono realtà ben note e apprezzate nel Paese. Astaldi fra l’altro aveva partecipato alla costruzione dell'autostrada Zagabria–Gorican, al confine con l'Ungheria.


Intanto sono passati ormai quasi due mesi dal termine che era stato inizialmente indicato per la pubblicazione del nome dell'appaltatore: da Zagabria filtrano notizie che indicano la massima cautela da parte del governo del premier Andrej Plenković, timoroso di eventuali intoppi che potrebbero mettere a rischio il progetto. L’esecutivo lavora per portare a termine l’iter in maniera ineccepibile, così da evitare di fornire il destro a qualche ricorso in appello che avrebbe conseguenze piuttosto pesanti.


Resta poi la possibilità - considerata però alquanto remota - che siano respinte tutte e tre le offerte in quanto superiori alla stima fatta dagli esperti croati, secondo i quali i lavori di edificazione comporterebbero una spesa di 1,75 miliardi di kune, circa 235 milioni di euro. Va ricordato infine che Bruxelles – avendo riconosciuto la bontà del progetto, che permetterà al Sud della Dalmazia di allacciarsi al resto della Croazia – ha deciso concedere a fondo perduto una cifra pari a 357 milioni di euro. La Croazia dovrà aggiungere dunque una settantina di milioni dalle casse statali, da impiegare per la costruzione delle strade d'accesso e della tangenziale di Stagno. Se effettivamente tra dieci giorni sarà scelta l'azienda che realizzerà l’infrastruttura di cui si parla da lungi anni, i lavori per il ponte - lungo 2,4 chilometri per un’altezza di 55 metri sul mare - dovrebbero partire l’estate prossima e protrarsi per 36 mesi.


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