«Ponte Curto ok, la gente è tornata a passare di qui»

Soddisfatti negozianti ed esercenti a nove mesi dall’apertura di Passaggio Joyce sul canale. L’ottico al lavoro da 17 anni: «C’è chi mi chiede se ho aperto da poco...»
Di Pierpaolo Pitich
Lasorte Trieste 20/12/13 - Ponterosso, Ponte Curto
Lasorte Trieste 20/12/13 - Ponterosso, Ponte Curto

All'inizio ha centrato un record davvero originale: quello di riuscire a dividere e a far discutere ancor prima della sua realizzazione, a causa di quello che sarebbe stato l'impatto sul contesto architettonico della zona. Poi, una volta installata, ha lasciato dietro di sé una lunga scia di polemiche sugli errori, presunti o reali, riscontrati nella fase di progettazione. Errori che in ogni caso a loro volta hanno dato vita a una altrettanto infinita serie di simpatiche goliardate popolari. Alla fine è arrivata l'inaugurazione vera e propria, celebrata ormai nove mesi fa, cui è seguita l'intitolazione ufficiale.

Piaccia o meno, una cosa è certa: il “Passaggio Joyce” sul canale di Ponterosso, per tutti a furor di popolo semplicemente “Ponte Curto” (denominazione del resto ufficialmente inserita nella targa), ormai è parte integrante della città e pare proprio essere entrato anche nel dna dei triestini. A percorrere quelle decine di metri in acciaio con parapetti in vetro, che allungano la zona pedonale da piazza Venezia fino a via Trento (ma quando - Patto di stabilità permettendo - saranno completati i lavori di riqualificazione del Borgo Teresiano, fino a largo Panfili, a due passi dalla Stazione centrale), sono moltissime persone. C'è chi passeggia, chi preferisce usare la bicicletta, né mancano le mamme che spingono le carrozzine o ancora chi si porta dietro gli amici a quattro zampe. Qualcuno va di fretta, impegnato a conversare al telefonino, altri invece se la prendono più comoda, magari fermandosi nel mezzo a chiacchierare, mentre i turisti ne approfittano per scattare una foto ricordo.

Di certo è aumentato da quelle parti l'afflusso dei passanti, per la gioia dei commercianti della zona, che quest'anno stanno trascorrendo le festività insieme al Ponte Curto. «Già da quando avevano installato la passerella provvisoria si era capito che le cose sarebbero cambiate in positivo - afferma Ennio Colasuonno, da una decina d'anni alla guida del Caffè Rossini -. C'è indubbiamente molto più movimento di persone in generale, cui l’estate scorsa si sono aggiunti anche i turisti: speriamo che tutto questo possa continuare in futuro, portando benefici per le nostre attività».

Pensieri condivisi da altri esercenti: «Da quando è stata realizzata la nuova passerella in molti mi hanno chiesto se avevo appena aperto il negozio. E pensare che la mia attività è nata ben 17 anni fa - commenta divertito Fabrizio Stolfa del Centro Ottico -. Tutto questo fa capire come quest'area sia stata improvvisamente riscoperta e apprezzata: i triestini sono molto abitudinari, e in questo modo hanno assaporato un luogo diverso che finora non conoscevano a sufficienza».

Gli stessi giudizi positivi si riscontrano anche sull'altro lato del Ponte Curto, quello più vicino a piazza della Borsa. «Stiamo parlando di una zona che pur essendo vicinissima al cuore della città è povera di negozi e dunque spesso tagliata fuori dal grande giro - dice Nicola Lacalamita, titolare del Bar Laila di via Cassa di Risparmio -. Adesso con la nuova passerella le cose sono cambiate, c'è molta più concentrazione di persone che passeggiano e che diventano potenziali clienti, per la gioia dei commercianti che possono sperare in questo modo di incrementare i loro affari».

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