Polveri sottili oltre i limiti ma niente centro chiuso

Le previsioni Arpa annunciano picchi fino al 13, non però per tre giorni di seguito: per questo motivo scatta solo il preallarme. Bimbi a casa, evitare l’uso dell’auto
Di Gabriella Ziani
Foto Bruni 23.12.13 Centro chiuso:il traffico
Foto Bruni 23.12.13 Centro chiuso:il traffico

La città è annegata nella nebbia e nello smog e il nuovo sistema Arpa di controllo metereologico con previsioni mirate sulla prossima quantità di polveri sottili dice che il 12 e il 13 gennaio verrà superato del doppio, rispetto ai limiti consentiti, il livello di concentrazione. Toccherà e oltrepasserà quota 100 microgrammi per metro cubo, mentre il valore massimo per legge è 50. Se anche per l’intera giornata del 12 l’Arpa avesse indicato gli stessi livelli, il sindaco avrebbe dovuto emettere l’ordinanza di chiusura del traffico entro il consueto perimetro del centro, e con le consuete deroghe (unico vantaggio: l’annuncio anticipato, così che cittadini e categorie economiche si possano organizzare). Invece la chiusura, proprio per un pelo, non ci sarà.

Non per questo l’aria è meno “velenosa”. Tra l’8 e il 13 gennaio l’Arpa ha fatto previsioni di una media di polveri quasi costantemente superiore ai 50 microgrammi, dall’11 al 13 con una media di 70 e con i picchi che si è detto. Restano pertanto validi l’annuncio anticipato, l’informazione sull’allarmante situazione dell’aria, il pressante invito dell’amministrazione a forme di autotutela: non portare a spasso i bambini piccoli, evitare l’uso dell’automobile, limitare l’uso del riscaldamento domestico (anche perché poi tra l’altro fa anche caldo).

Ieri l’assessore comunale all’Ambiente, Umberto Laureni, ha lanciato questo messaggio ai cittadini. Col nuovo Piano di azione comunale (Pac) e soprattutto con gli innovativi strumenti dell’Arpa entrati in funziona un anno fa, in grado di ribaltare la politica anti-inquinamento, si prevedono e preannunciano gli eventi negativi e non si chiudono le vie al traffico solo “dopo” che l’aria è stata inquinata per tre giorni, il che effettivamente era un’azione inutile. «Saranno poi le centraline Arpa dislocate in città - ha affermato Laureni - a confermare o meno il lavoro previsionale». Che si basa sulla quantità di automobili circolanti, sulla situazione morfologica della città, l’andamento di brezze marine e così via. E che a Trieste, per l’estrema variabilità di venti e inversioni termiche, non è particolarmente facile.

È la prima volta che il nuovo sistema viene messo alla prova. Ma il Comune riceve costantemente i grafici delle polveri previste. Ieri fino all’ultimo minuto prima della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il direttore del Servizio Ambiente ed energia del Comune, Gianfranco Caputi, e il comandante della Polizia locale Sergio Abbate, sembrava ci fosse incertezza sulle decisioni restrittive da prendere. Mancavano gli ultimissimi grafici Arpa.

«Da Natale - ha ammonito Laureni - c’è un inquinamento importante e preoccupante, superamenti dei valori di Pm10 che sollecitano l’attenzione del Comune. Abbiamo previsioni cattive per l’11, 12 e 13 mattina. È previsto poi borino. Se verremo a sapere che invece anche il 13 andrà oltre i limiti, ci sarà l’ordinanza di chiusura. Ma siamo in grado di preannunciarla, ed è due volte proficuo».

L’ulteriore novità è che, avendo calcolato che il maggiore inquinamento si rende evidente nei pomeriggi, quando scatterà la chiusura al traffico sarà solo dalle 15 alle 20. «Se avvertiti e informati, i cittadini di Trieste sono rispettosi delle regole - ha detto Abbate -, e noi speriamo di non dover fare multe». Dovesse scattare il divieto per tutti i veicoli da “euro 3” in giù, a Trieste si fermerebbe la metà del parco-macchine circolante.

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