Polpette, calici di vino e proposte anti crisi alla Notte delle edicole

Apertura straordinaria fino alle 22.30 nella rivendita in piazza Ospitale scelta come base triestina della manifestazione nazionale
Il momento del brindisi nell’edicola di piazza Ospitale scelta come location della “Notte” Foto Silvano
Il momento del brindisi nell’edicola di piazza Ospitale scelta come location della “Notte” Foto Silvano

TRIESTE Un brindisi, un piccolo buffet, sorrisi e qualche riflessione sulla necessità di sostenere una categoria, quella degli edicolanti, che rappresenta un importante presidio di socialità. Ecco gli ingredienti della “Notte delle edicole”, l’iniziativa andata in scena ieri in almeno una quarantina di piazze in Italia, e nata dalle istanze avanzate dalla SI.Na.GI, Sindacato Nazionale Giornalai d'Italia, e dal bisogno di (ri)affermare le possibili soluzioni a fronte della crisi che avvolge l'editoria. Un’iniziativa popolare all’insegna del dialogo e che a Trieste ha trovato casa nell'edicola di piazza Ospitale 6/a, gestita da Romano Clarich ed Elisa Stanci, i rappresentati locali (e dell'intera regione) di un modello di sensibilizzazione declinato appunto anche all’insegna della convivialità.

Un brindisi dopo cena tra giornali e riviste per il debutto della “Notte delle edicole”
La vetrina dell’edicola di piazza dell’Ospedale, una di quelle che aderirà alla Notte delle edicole


Momento clou, appunto, il brindisi delle 21, ora topica di una “Notte” estesa poi sino alle 22.30 circa. Tavola quindi imbandita - farcita da vino, bibite, dolciumi, pizze, polpette e dintorni -, attorno alla quel si è alternata almeno una trentina di “avventori”, tra clienti abituali e altri edicolanti. «L’idea era quella di farci notare, da tutti, clienti e istituzioni – ha sottolineato Davide De Cielo, rappresentate provinciale della SI.Na.GI -. A Trieste avevamo anche altre opzioni di edicole, ma abbiamo preferito concentrare tutto in una sola sede. Vogliamo inoltre far capire alla gente che se continua così, il ruolo delle edicole è destinato a sparire. La crisi sta dilagando – ha aggiunto – il governo, è vero, ci ha dato una mano con qualche contributo ma per avere speranze per il futuro non basta, bisogna dare vita a forme di sinergia di servizi».

Insomma, non solo giornali, caramelle e figurine ma una gamma di ulteriori servizi, alcuni dei quali da “contendere” alla sfera postale: «Pensiamo alla spedizione di pacchi o a pagamenti di bollette – ha ribadito il rappresentante sindacale – Speriamo di poterne discutere presto con le istituzioni».

Già, le istituzioni. L'assessore comunale Serena Tonel, ieri assente all’evento per altri impegni, ha fatto sapere la sua: «Credo che la diversificazione dei servizi sia la strada da percorrere. La crisi dell'editoria sta avendo effetti gravi sugli edicolanti. Confido di incontrare presto i rappresentanti per discuterne». —


 

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