Polizia, troppe sedi e Questura a pezzi
Quattro sedi diverse con tutte le problematiche logistiche che ne derivano. Il palazzo della Questura, in piazza Cavour, che sta andando letteralmente a pezzi con, sullo sfondo, pesanti interrogativi sul suo futuro visto che l’immobile è di proprietà della Provincia, ente in dismissione.
Eppure, la Polizia lavora a testa bassa, continua ad assicurare impegno, serietà e controllo del territorio, nonostante le innegabili difficoltà logistiche e organizzative. Il problema è stato sottoposto dal Silp-Cgil al Capo della Polizia, Franco Gabrielli, giovedì in visita a Trieste. «A Gorizia - ha tuonato il sindacato - c’è un grave problema logistico della Questura: il personale opera in locali dichiarati inagibili». «Scontiamo anni e anni di mancati interventi. Rimandando sempre la manutenzione corrente, i guai si sono aggravati con lo scorrere del tempo. Ma al di là di chi sta dentro questo palazzo, si tratta pur sempre di un bene di Gorizia e, come tale, andrebbe salvaguardato», attaccano i sindacati.
Il progetto
della sede unica
Il questore Lorenzo Pillinini fa sapere che, sottotraccia e in silenzio, sta lavorando con l’Agenzia del demanio per individuare una sede unica. «La vera criticità - spiega - è la permanenza in quattro poli diversi: questo non corrisponde a criteri di buona amministrazione. Oltre al palazzo della Questura, le cui condizioni sono degradate, la Polizia è dislocata alla caserma Massarelli, alla Casa Rossa e nel palazzo del Genio civile di piazza San Francesco, vicino ai frati Cappuccini. L’optimum - scandisce con chiarezza il questore - sarebbe di ottenere un edificio che abbia le caratteristiche per ospitare contemporaneamente tutti gli uffici, i servizi e gli sportelli della Polizia. Stiamo lavorando con l’Agenzia del demanio ma la ricerca non è facile. Sul territorio ci sono, è vero, parecchie caserme dismesse ma sono tutte in pessime condizioni e alcune ancora imbottite di amianto».
Insomma, difficoltà oggettive. Ma il questore è determinato a trovare una soluzione a un problema (quello logistico) che si tra trascinando insoluto da tanti, troppi anni.
La questione (annosa)
della Questura
«La Massarelli - continua Pillinini - potrebbe ospitare tutti i servizi della Polizia ma ci vogliono investimenti consistenti e il proprietario (il Comune di Gorizia, ndr) non ha tutte queste risorse a disposizione. Intanto, stiamo “spogliando” foglia per foglia il palazzo della Questura, le cui condizioni sono a dir poco degradate. Una parte degli uffici presenti in piazza Cavour saranno trasferiti nell’edificio di piazza San Francesco. Oggi, in quella sede, ci sono già la polizia scientifica e il medico: prossimamente, emigreranno tanti altri servizi. In pratica, nel palazzo della Questura rimarrà soltanto il sottoscritto perché il comandante deve essere sempre l’ultimo ad abbandonare la nave».
In piazza Cavour, non è un mistero, ci sono spazi sempre più ristretti ove il lavoro quotidiano si “disimpegna” tra ponteggi che sono posizionati anche davanti allo stesso ufficio del questore e all’interno di uffici, senza contare i muri scrostati e i pavimenti lacerati. «Del resto - allarga le braccia Pillinini - si tratta di uno stabile del 1.500. L’orientamento per la futura sede unica è quello di individuare una sede “a costo zero” per l’affitto». Ecco perché la ricerca diventa difficile, per non dire quasi ardua.
Intanto, più di qualcuno a Gorizia vedrebbe bene la Polizia dislocata nel palazzo della Provincia, da poco risistemato e sede di un ente che sta per essere smantellato definitivamente. Si trova in una posizione centralissima (in Corso Italia 55), è ampio e ha sufficienti spazi esterni per il parcheggio e il ricovero delle auto. Potrebbe essere una strada percorribile? Ai posteri l’ardua sentenza.
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