Politica: in circoscrizione per 20 euro? A Trieste c’è chi non si fa più vedere

Presenze in calo dopo che nel 2011 la Regione ha più che dimezzato i gettoni nei parlamentini: spunta tra i colleghi una black-list di otto “assenteisti”
Silvano Trieste 16/06/2011 Circoscrizione 5
Silvano Trieste 16/06/2011 Circoscrizione 5

Prendono 20 euro a gettone. Lordi. Per lasciarci magari tutta la sera. E questo per tre, anche quattro volte in un mese. Di tutto si può dire di loro, quindi, ma non che appartengano alla Casta (qualcuno, al limite, può pensare di sacrificarsi oggi per entrarci domani).

I consiglieri circoscrizionali, insomma, non lo fanno di certo per soldi. E neanche per denaro. Alcuni di loro, però, a pensare di farlo solo per la gloria, per l’ideale, perché è di questo che alla fine si tratta, proprio non ci riescono. Morale: ci sono certi rappresentanti di quartiere che il più delle volte, nel parlamentino in cui sono stati eletti, non si fanno neppure vedere, o se ci vengono lo fanno di rado.

Questione di scelte di vita: il tempo libero nella società di oggi, d’altronde, non ha prezzo, e per chi lavora pure di sera quel tempo è denaro . Tuttavia - sibila un gruppo di colleghi circoscrizionali evidentemente più ligi e “moralizzatori” - chi non nasconde la propria demotivazione farebbe bene a chiamarsi fuori, e a lasciare che qualcun altro entri al loro posto.

Recentemente gira infatti intestina, e clandestina, nei vari parlamentini, una specie di lista nera non scritta, tramandata oralmente, con dentro i nomi dei consiglieri di quartiere più assenti tra gli assenti. Una lista nera che - dicono i dietro le quinte - era praticamente vuota fino a un paio d’anni fa, cioè prima della tirata alle cinghie dei costi delle circoscrizioni fatta dalla Regione, che ha ridotto il valore del gettone-presenza da 52 euro, la metà di quello dovuto a un consigliere comunale, a 20 euro lordi, per l’appunto. La cura dimagrante ha fatto poi crollare pure l’ambizione di farsi eleggere presidente di circoscrizione, visto che da un’indennità di carica mensile da 1.600 euro lordi si è passati a un centone a seduta (come un consigliere comunale) per tre, quattro sedute al mese. Il conto è presto fatto, e detto.

Ma posto che un presidente, una volta messo a fare il presidente, non può più tirarsi indietro, un semplice consigliere può tentare invece di passare inosservato. Il fatto è che resta tale finché le assenze non diventano sistematiche, più frequenti delle presenze. Nella lista nera degli anonimi colleghi più “secchioni”, così, già al netto di chi si sa essere malato o in maternità, risultano essere finiti al momento otto ”deputati” rionali, in rappresentanza di quattro partiti (Lista Dipiazza, Pdl, Lega e Pd) e di tre circoscrizioni: la Terza di Gretta, la Quarta di San Vito e la Quinta di San Giacomo. I parlamentini più centrali.

In Terza circoscrizione, tanto per cominciare, sono segnalati come “assenteisti” i berluscones Guido Apollonio e Andrea Giovannini. In Quarta ecco un’altra accoppiata, stavolta però in quota Lista Dipiazza: Bruno Brescelli e Federico Bressan. In Quinta si sale di numero, a quattro: si tratta - stando sempre alle malizie dei colleghi - di Davide Degrassi e Ljubica Mihailovic, anche loro della Lista Dipiazza, di Mauro Mocolo della Lega e di Andrea Dessardo del Pd. Quest’ultimo, se si va a consultare il sito della stessa Quinta circoscrizione, ne è il vicepresidente in carica. A Proposito: la vicepresidenza è un titolo puramente onorifico. Chi se ne occupa - raccontano le gole profonde dei parlamentini - prende sempre e comunque 20 euro a gettone.

@PierRaub

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