Poliambulatorio di Gradisca l’Ass frena sull’ampliamento

GRADISCA. L'Ass Isontina «valuterà i dati degli accessi ai servizi del Poliambulatorio di Gradisca» prima di considerare un eventuale potenziamento della struttura. È uno dei concetti emersi nell’incontro che la giunta comunale ha avuto con il direttore dell'Ass 2, Gianni Cortiula.
I temi caldi in ambito socio-sanitario sono: il funzionamento e l'evoluzione del Poliambulatorio gradiscano; l’ipotizzata conversione della casa di riposo comunale San Salvatore che dovrà specializzarsi nell'accoglienza di utenti autosufficienti o non autosufficienti, oppure ampliarsi per salvare ambedue le specializzazioni; le problematiche socio-sanitarie legate alla presenza di Cie e Cara; e infine l'impatto - da ambo le parti definito come «estremamente positivo» - della casa famiglia dell'Ass per persone con problemi mentali di via della Campagnola. Che oggi, fra l'altro, sarà visitata dal vescovo di Gorizia mons. Redaelli. Sul fronte della casa di riposo - che conta 21 posti per utenti autosufficienti e 11 non autosufficienti - Cortiula ha assicurato come l'Ass incoraggi «anche ai fini della sempre più complessa sostenibilità economica, una gestione integrata fra strutture di comuni diversi». Gradisca potrebbe collaborare in questo senso con il Comune di Cormòns. Sostenibilità economica che riguarda indirettamente anche il Poliambulatorio che serve 15mila utenti del mandamento. In tempi di spending review, potrebbe ritagliarsi un ruolo importante nell'ottica di un decentramento dei servizi sul territorio? «Prima di un'eventuale rimodulazione del poliambulatorio gradiscano e del Distretto di Cormons - ha spiegato prudente Cortiula - mi riservo di analizzare i dati relativi agli accessi e valutare le esigenze dell'Ass, anche se la normativa regionale pare andare nella direzione di un potenziamento del territorio». Relativamente alle complesse problematiche di Cie e Cara, il sindaco Tommasini e gli assessori Latella (Sanità) e Tomasinsig (Servizi sociali) hanno ottenuto da Cortiula importanti rassicurazioni. All’ex Polonio scatta più o meno regolarmente qualche allarme per la presenza di ospiti alle prese con patologie contagiose quali malaria, tubercolosi, scabbia che possono preoccupare la popolazione. Ma è molto delicata anche la problematica della condizione psicologica degli immigrati. «L'Ass ha ipotizzato un percorso assieme alla Regione, che ha deciso di porsi nei confronti del Viminale come soggetto garante delle condizioni di vita all'interno del Cie/Cara - ha spiegato Cortiula -. Da parte sua l'azienda fornirà un supporto in questo senso, e questo vale anche per il Csm».
Luigi Murciano
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