Poli sciistici alla riscossa: sulle piste 66mila ingressi
Se l’intero arco alpino piange lacrime amare per una stagione sciistica che stenta a decollare, il Friuli Venezia Giulia sembra tenere botta nonostante la neve si sia fino a oggi limitata a una fugace comparsata sulle cime regionali e nonostante un avvio al rallentatore per quanto riguarda l’apertura delle piste e degli impianti di risalita.
Quello del 2014 non è stato un bianco Natale e, cosa ancora peggiore, le temperature elevate non hanno consentito di innevare artificialmente le piste nelle due settimane successive all’apertura stagionale di metà dicembre. La situazione è migliorata con l’avvicinarsi di quello che è considerato dagli operatori del settore come il momento clou di tutto il periodo delle festività: il periodo che va da Natale a Capodanno.
Il confronto Il settore sciistico è entrato in sofferenza e i numeri lo evidenziano chiaramente. Va fatto un distinguo, però, fra il Friuli Venezia Giulia e le altre regioni nelle quali il turismo invernale rappresenta un comparto trainante a livello economico. «Gli impianti operanti sul resto dell’arco alpino – spiega il direttore della Promotur Lucio Chiarelli – hanno registrato un calo di presenze superiore al 30 per cento rispetto al 2013».
Il periodo preso in considerazione per confrontare questi dati è stato quello che va dall’apertura degli impianti ai primi giorni di gennaio, quelli immediatamente successivi ai festeggiamenti di fine anno. Anche il Friuli Venezia Giulia ha pagato la scarsa collaborazione da parte del meteo, ma la debacle non ha assunto i contorni della tragedia e quella flessione percentuale, registrata nelle settimane antecedenti il Natale, si è pian piano arrestata.
I comprensori Il segno meno diventa improvvisamente positivo, se si prende in considerazione solamente la settimana a cavallo di Capodanno. In vista del Natale, complice l’abbassamento delle temperature, le piste regionali sono state imbiancate dalla neve sparata dai cannoni, alla quale si sono aggiunte le precipitazioni di fine anno. «Rispetto allo stesso periodo del 2013 – continua Chiarelli – abbiamo registrato un aumento di presenze sulle piste del 10 per cento». Solamente nei tre giorni antecedenti il Capodanno e durante quelli immediatamente successivi, si sono contati 66mila primi ingressi sulle piste regionali, considerando il primo utilizzo dell’impianto di risalita da parte di ogni persona, contro i 60mila dello scorso anno.
La situazione Manca ancora l’innevamento di qualche raccordo e di qualche variante, poi le piste regionali potranno essere considerate aperte al 100 per cento. Gli ultimi punti percentuali verranno aggiunti nelle prossime ore, con l’arrivo della Befana. Nel giorno che va a chiudere il lungo periodo di festività, infatti, è atteso il pienone di sciatori e «il manto innevato – assicura Chiarelli – risulta già curato alla perfezione». I sei comprensori sciistici stanno lavorando a pieno regime, per garantire la fruibilità di quasi tutti i 131 chilometri di piste per lo sci alpino e dei 118 chilometri di piste destinati allo sci di fondo.
L’altezza del manto nevoso a valle varia dai 20 ai 40 centimetri, mentre in quota passa dai 40 centimetri ai 90 centimetri di Sella Nevea-Canin, che sfrutta il fatto di essere maggiormente in ombra e in quota. Proprio a Sella Nevea, il primo impianto ad avere aperto i battenti in questa stagione, si sta allenando in questi giorni la nazionale italiana A femminile di gigante e discesa libera. «Si tratta della conferma della bontà delle nostre piste – sottolinea Chiarelli – e del fatto che, nonostante la perdurante crisi, siamo nella direzione giusta».
I dati di incasso Le prime stime sulle entrate economiche per il settore sciistico regionale fanno registrare un più 50 per cento per quanto riguarda la settimana a cavallo del 31 dicembre. Le elaborazioni andranno avanti anche nei prossimi giorni, in modo da avere una fotografia completa dell’intero periodo delle festività. «Sta pagando – conclude Chiarelli – la nostra politica di contenimento dei costi. Siamo l’unica regione, infatti, a proporre gli ingressi gratuiti sulle piste per i bambini fino ai dieci anni d’età».
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