Polemiche in Austria per il “vino di Hitler”
di Stefano Giantin
TRIESTE
L’Austria imita il Belpaese. Ma non lo fa riproducendo opere di alto design, tendenze gastronomiche o tradizioni turistiche, bensì copiando la moda dei “vini dei dittatori”, lanciata in Italia nel recente passato per un presunto giro d’affari di 30mila bottiglie all’anno. Non si tratta questa volta di cabernet “Che Guevara” o di un frizzante lambrusco “Mussolini”, ma esclusivamente di grappa e vini rossi marchiati con la svastica nazista e con l’effigie di Adolf Hitler. Il bizzarro business è stato promosso da un imprenditore austriaco della regione del Vorarlberg, Roland Marte. Vendeva sul web, su un sito poi messo volontariamente offline dopo la bagarre che la notizia ha scatenato in Austria, bottiglie con l’immagine del leader nazionalsocialista. Sull’etichetta, una piccola svastica in alto a destra e il coltello che veniva consegnato ai membri delle Ss a separare il nome dal cognome del dittatore antisemita. Per i nostalgici più interessati ai superalcolici, la scelta poteva invece cadere sulla “Grappa del Führer”, dall’etichetta più sobria: solo Hitler, in posa riflessiva e la “Reichsadler”, l’aquila simbolo del Terzo Reich. Niente di male, solo un’offerta innocente: «Da me potete trovare bottiglie nostalgiche di ex grandi della storia», così l’appassionato enologo austriaco pubblicizzava il suo commercio. La vendita è privata, aggiungeva, mentre per i prezzi bisognava contattarlo attraverso lo spazio web. Tutto sarebbe passato sotto silenzio, se non fosse stato per un caso del destino. Una visita alla pagina web “eno-nostalgica” da parte di un parlamentare dei Verdi d’oltralpe, Harald Walser, che poi ha denunciato il caso sempre via internet, suscitando l’interesse dei media austriaci. «Dalle mie parti nel Vorarlberg si fanno cose indicibili - scrive Walser - c’è perfino una marca di grappa con la svastica». Che poi si è giustamente chiesto se l’esposizione di simboli nazisti, anche su bottiglie di vino, «non vada contro l’Abzeichengesetz», la legge austriaca che proibisce la propaganda nazista con una multa di 720 euro o con l’arresto fino a un mese. Il procuratore della Repubblica della cittadina di Feldkirch, Wilfried Siegele, ha confermato che il caso è ora allo studio del suo ufficio e che sta valutando se la vendita di siffatti prodotti non costituisca una violazione della legge.
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