Polemiche a Gorizia. il Nazareno non diventi un centro-immigrati

Lega Nord all’attacco. L’assessore comunale Ceretta: «L’Isontino ha già dato. Vadano a Udine». Zotti: «Non c’è più posto». Oggi in via Brigata Pavia sono ospitati 30 stranieri
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 30.04.2014 Profughi siriani al Nazareno - Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30.04.2014 Profughi siriani al Nazareno - Foto Pierluigi Bumbaca

«Non pensino di trasformare il Nazareno in un nuovo centro-immigrati. La provincia di Gorizia ha già dato e non si può continuare a venire a bussare sempre da queste parti».

L’assessore Stefano Ceretta, solitamente moderato nonostante la militanza nella Lega nord, indossa la giacca del “falco”. Almeno per una volta. E commenta con grande preoccupazione la notizia della riapertura della metà della struttura di via Brigata Pavia, lasciata libera dalle suore della Provvidenza. «Concordo pienamente con le riflessioni del sindaco Romoli quando dice che devono essere tutte e quattro le province del Friuli Venezia Giulia a farsi carico del problema-immigrati. Non è possibile che nell’Isontino ci siano quasi 280 richiedenti asilo mentre Udine e Pordenone sono coinvolte soltanto in minima parte in questa vicenda. Perché l’Isontino deve essere in prima linea e altri territori regionali, magari ancor più attrezzati, no? Basta con il buonismo. Basta con questo Paese che continua ad accogliere tutte queste persone senza essere in grado di riceverle e di ospitarle. Se proprio vogliono continuare con questo andazzo - attacca Ceretta - li tengano a Roma gli immigrati». Ceretta rammenta anche la proposta, fatta a suo tempo, di riutilizzare la mensa del Nazareno in favore delle centinaia di studenti universitari che frequentano gli Atenei di Trieste e di Udine, oltre al Ciels. «Che ne sarà di quel progetto? Quella struttura sarebbe stata la sede ideale anche per una foresteria universitaria: invece, oggi, si è trasformata in un centro per gli immigrati. Visto che Stato e Regione si dimenticano frequentemente di Gorizia, dimentichino la nostra città e la nostra provincia anche per la gestione dell’operazione “Mare Nostrum”». Un Ceretta così, non l’avevamo mai sentito.

Non sorprende, invece, la posizione estrema di Franco Zotti, leghista “duro e puro” e consigliere provinciale, nonché candidato sindaco a Capriva del Friuli. «Ricordo la recente e irricevibile proposta di utilizzare una parte della casa di riposo “Angelo Culot” per ospitare gli immigrati. Oggi, invece, emerge che è la Casa del Nazareno ad essere utilizzata per questo scopo. Basta. Non c’è più posto. Gorizia e la sua provincia non possono continuare ad ospitare sul proprio territorio tutta questa gente che, peraltro, passa l’intera giornata a passeggiare, ad usufruire degli autobus senza pagare il bigliettto, ad assieparsi nei parchi cittadini». Aggiunge Zotti: «In questa prima fase, sono stati accolti quindici siriani. Non vorrei che domani diventassero cinquanta, e poi cento. Insomma, non si pensi di trasformare in silenzio il Nazareno in un vero e proprio centro per richiedenti asilo. I goriziani sono preoccupati».

Ma oggi quanti migranti alloggiano al Nazareno? Una trentina. «Diciotto - spiega don Paolo Zuttion, direttore della Caritas diocesana - erano ospitati nel salone della parrocchia della Madonnina. A questi se ne sono aggiunti dodici (la notte scorsa, ndr) che avevano un posto-letto al dormitorio». Pertanto, oggi sono trenta gli stranieri che usufruiscono della Casa del Nazareno.

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