Pola sperimenta i “falchi” elettronici contro gli storni

Persone e auto “bombardate” dalle deiezioni: la soluzione dei richiami artificiali per tenere lontani i volatili
L'Arena di Pola
L'Arena di Pola

POLA. Di solito i richiami per uccelli vengono usati dai cacciatori per attirare la selvaggina. In questo caso invece si vuole raggiungere l'effetto contrario: cacciare i pennuti poiché diventati ingombranti e sgraditi.

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Qui però non siamo in una riserva ma ai “Giardini”, nel centro di Pola, la maggiore località istriana dove da alcuni anni in autunno o inverno si ripresenta puntuale la problematica coabitazione tra gli storni e i polesani.

Ci sono di mezzo le cospicue deiezioni dei simpatici volatili, che rendono praticamente impensabile una passeggiata sotto i bagolari a meno che non lo si faccia muniti di ombrello in modo da evitare lo spiacevole bombardamento.

Per cacciare gli storni senza far loro del male, visto che sono anche una specie protetta, l'azienda municipalizzata Herculanea ha pensato di piazzare sui pali dell'illuminazione dei richiami artificiali che riproducono il verso tutt'altro che amico del falco, un predatore molto temuto.

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Grazie alle conquiste dell'elettronica, è poi possibile programmare i richiami in modo che agiscano in determinati intervalli, solo di giorno o di notte oppure in maniera combinata. L'area per così dire protetta dai richiami è pari a circa seimila metri quadrati.

Al momento lo stratagemma è in fase di sperimentazione: ma se darà i risultati sperati verrà applicato anche in altre zone della città, colpite dallo stesso problema.

Come ad esempio lungo via della Stazione, dove le auto posteggiate sotto gli alberi sono diventate la pattumiera dei pennuti. Mentre gli operatori ecologici dell'Herculanea sono costretti a un lavoro extra per mantenere pulite le aree pubbliche “bombardate”.

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Interessante notare che due anni fa, nel 2014, il fenomeno si era manifestato nel mese di ottobre, quando stormi di storni si posizionavano giornalmente sui bagolari per cibarsi delle loro bacche. Come spiegano gli esperti, avevano bisogno di fare rifornimento di energie per intraprendere la migrazione verso i Paesi del nord Africa, un lungo viaggio senza possibilità di rifornimenti in volo.

Sembra che stavolta però in seguito all'inverno piuttosto mite, gli storni abbiano rinunciato a migrare continuando però a nutrirsi sui bagolari le cui bacche anche se appassite sono sempre un bocconcino gradito. Secondo alcuni animalisti e ambientalisti, i richiami per cacciare gli storni sarebbero un atto di crudeltà per cui per rispetto della natura, bisognerebbe portare un po' di pazienza.

 

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