Pola, i 160 anni dello Scoglio Olivi una ventina gli scafi da costruire

POLA. A parte il ritrovo conviviale a porte chiuse della direzione aziendale e un concerto per giovani in uno dei locali, si può dire che sia passato in sordina il 160.o anniversario di fondazione...

POLA. A parte il ritrovo conviviale a porte chiuse della direzione aziendale e un concerto per giovani in uno dei locali, si può dire che sia passato in sordina il 160.o anniversario di fondazione del cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi, ritenuto il soggetto economico più importante nelle due regioni in cui opera: quella Istriana a la Litoraneo-montana visto che ha sotto di se il cantiere Tre maggio di Fiume.

Nella ricorrenza il presidente della direzione Gianni Rossanda, socio della Comunità degli Italiani, ha puntato l'accento sul buon momento. «In un periodo in cui la cantieristica navale è in crisi - ha sottolineato - nel nostro order book ci sono una ventina di navi che ci garantiscono lavoro fino a tutto il 2018». In tutti questi anni lo Scoglio Olivi, che nell'attuale dicitura ufficiale si chiama “Uljanik Grupa”, è stato il pilastro economico di Pola e di tutta l'Istria e l'unica risorsa di sostentamento per migliaia di famiglie. Agli inizi dello scorso secolo il numero degli occupati aveva toccato il tetto di 15.000, poi in epoca socialista per decenni si era a quota 8.000. In seguito, dopo il disfacimento della Jugoslavia e l’avvento delle misure di razionalizzazione, si è scesi a quota 4.200 maestranze (2.800 a Pola e 1.400 a Fiume).

Il 9 dicembre del 1856 a deporre la prima pietra del cantiere che doveva essere in funzione della K.K. Kriegs Marine austroungarica, fu l'imperatrice Elisabetta. Due anni dopo venne varata la prima imbarcazione, il veliero militare a tre alberi Kaiser. Oltre alle vele disponeva di una macchina a vapore della potenza di 800 cavalli. In tutto, per la flotta austroungarica vennero costruite 55 unità di vario genere. .r.)

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